11.9 C
Milazzo

PD, il congresso regionale entra nel vivo

Pubblicato il :

È iniziata una nuova fase congressuale per il PD siciliano chiamato ad eleggere il proprio segretario regionale.

ll commissario per il congresso, Nico Stumpo, nei giorni scorsi ha formalmente avviato la sesta stagione congressuale del partito in Sicilia, fissando le date del percorso che porterà all’elezione del segretario e che coinvolgerà soltanto gli iscritti al Pd, così come deciso nella burrascosa assemblea regionale che a fine gennaio ha approvato il regolamento del congresso.

- Advertisement -

Alla scadenza della presentazione delle candidature prevista per il 9 maggio scorso, l’unica candidatura pervenuta è stata quella del Segretario regionale uscente Anthony Barbagallo. Così come sostenuto dallo stesso Stumpo, “la commissione per il congresso siciliano ha appurato una sola candidatura in regola con le firme, mi auguro che l’inizio dei congressi possa riconsegnare un clima di serenità e che si svolga tutto nel migliore”

La risposta è presto arrivata con una mossa finalizzata a bloccare il congresso siciliano. Infatti è stato presentato il ricorso alla Commissione regionale di garanzia per chiedere la sospensione dei lavori congressuali. Diversi i punti contestati nel ricorso che vede tra i firmatari il deputato regionale Giovanni Burtone: Nel mirino del ricorso c’è il regolamento congressuale approvato nell’assemblea di gennaio all’Astoria. I firmatari ritengono, in primis, che quella sera l’assemblea non fosse nel numero legale. L’ipotesi potrebbe portare all’illegittimità del voto sul regolamento. Nel documento, di tre pagine, si chiede di conoscere i nomi dei votanti all’assemblea per il regolamento, “distinguendo – si legge – tra componenti e partecipanti”. Burtone e gli altri, inoltre, chiedono poi di verificare l’iscrizione al partito da parte di chi partecipò al voto.

La battaglia, oltre che sulla legittimità, è poi sui numeri della votazione di gennaio che si svolse in modalità mista: in presenza e online.  Rispetto ai 369 componenti, infatti, secondo l’interpretazione dei ricorrenti, il quorum necessario per la maggioranza assoluta era di 185, tuttavia “la piattaforma utilizzata – si legge – non ha consentito di verificare il raggiungimento del numero legale”. Una interpretazione che, però, è sempre stata contestata da chi ritiene valida quella votazione: in tanti, infatti, per diversi motivi non fanno più parte dell’assemblea regionale Dem, elemento che consentirebbe quindi di abbassare la soglia minima per considerare valida la votazione.  Alla fine, i voti per il regolamento voluto dallo stesso Barbagallo furono 169, di cui 155 da remoto.

Ma anche su questo i firmatari del ricorso obiettano: “La piattaforma ha inviato il link a tutti i partecipanti da remoto, senza distinzione tra componente e invitato”. Per questo motivo “non è stato possibile escludere” che alcuni dei 155 voti favorevoli giunti da remoto possano essere stati espressi da non componenti dell’assemblea. Da voci di corridoio si apprende che Burtone si sia anche rivolto alla stessa segretaria nazionale Schlein chiedendo un suo intervento diretto a ripristinare le condizioni di agibilità politica nel PD. Si preannunciano mesi caldi per il PD siciliano che, in questo clima, resta impegnato nella campagna a sostegno dei Referendum del 08 e del 09 giugno 2025.

- Advertisement -

Articoli Correlati

- Advertisement -spot_img
- Advertisement 4 -spot_img