La scelta di Schifani solleva forti critiche all’interno di Forza Italia, Siracusano attacca e Calderone difende.
Finita tra le polemiche l’esperienza di Marcello Scurria come sub commissario per l’emergenza risanamento di Messina, in parole povere Scurria si occupava dello sbaraccamento di vaste aree di Messina, provvedendo al ricollocamento delle famiglie disagiate.

Ad annunciare questa revoca è stato Scurria stesso in una conferenza stampa spiegando di aver ricevuto la comunicazione direttamente dal Presidente Schifani il 10 febbraio scorso. Le dichiarazioni del sub commissario hanno provocato molte reazioni, anche all’interno di FI.
”Dopo anni in questo ruolo provo emozioni contrastanti. Prima sono stato colpito, poi delegittimato, isolato e infine revocato” queste le affermazioni di Scurria, facendo intuire che la dura polemica con il Sindaco Basile sull’acquisto delle palazzine a Contesse potesse in qualche modo essere uno dei motivi scatenanti la revoca.
Dichiarazioni seguite da una lunga nota del Sottosegretario ai rapporti col Parlamento di Forza Italia,la messinese Matilde Siracusano che non risparmia stoccate al Presidente Schifani.
“La scelta del presidente della Regione Siciliana e commissario straordinario del governo per il risanamento delle baraccopoli di Messina, Renato Schifani, di revocare l’incarico di sub commissario a Marcello Scurria, è sbagliata ed incomprensibile. Una decisione, evidentemente suggerita da cattivi consiglieri o magari da nuovi precari e strampalati equilibri politici, lontana anni luce dal territorio e che non tiene in alcun modo conto dello straordinario lavoro fatto in questi anni per la comunità. Una scelta basata, infatti, su motivazioni di rilevanza microscopica rispetto agli straordinari progressi fatti per abbattere le baraccopoli e per restituire dignità a più di 700 famiglie – con donne, anziani, bambini e persone con disabilità – che sono passate dalle fogne delle baracche con tetti in eternit ad alloggi accoglienti e ad un’autentica speranza nel futuro. La decisione di Schifani rischia, invece, di avere ripercussioni assai negative, e di interrompere questo percorso virtuoso che ci aveva fatto conoscere in tutta Italia come modello di risanamento e di inclusione sociale da emulare ed esportare. Nessuna figura politica o professionale avrà l’esperienza maturata in anni e anni passati in prima linea, la conoscenza dettagliata di ogni ambito del risanamento a cui si aggiunge la dedizione totale di Scurria per continuare il suo lavoro con le medesime tempistiche e con la medesima concretezza. Con ogni probabilità, il passaggio di poteri comporterà inutili e inaccettabili perdite di tempo, e per coloro che vivono nelle baraccopoli anche qualche mese di attesa in più rappresenterà un inferno che poteva essere loro risparmiato. Dispiace davvero che il governatore non abbia tenuto in alcun modo conto di tutti questi importantissimi aspetti, e dispiace che non abbia sentito l’esigenza – nonostante la legge che ha prorogato i poteri e che li ha trasferiti proprio al presidente della Regione Siciliana sia nata grazie ad una mia iniziativa legislativa – di informarmi preventivamente di questa incomprensibile decisione”.
Anche Palazzo d’Orleans interviene sulla questione della revoca di Scurria, “lo scorso 7 febbraio è stata avviata la procedura di revoca dalla nomina ai sensi della legge 241/90. La decisione è stata assunta a seguito di specifiche criticità riscontrate nella gestione delle funzioni affidate che hanno fatto venir meno il rapporto fiduciario con il presidente della Regione che lo ha nominato”. Sono stati dati sette giorni di tempo all’avvocato Scurria per presentare le proprie controdeduzioni, al termine dei quali, verranno valutati i provvedimenti da adottare.
Anche il deputato nazionale Tommaso Calderone interviene sull’avvio della procedura di revoca diramando una nota a precisazione dell’azione di Schifani: “Ho avuto modo di ascoltare le dichiarazioni dell’avvocato Marcello Scurria, con le quali comunica la sua revoca di subcommissario di Governo. Al di là dei contenuti, è opportuno precisare che non si tratta, tecnicamente, di una revoca ma esclusivamente di un avvio di procedimento. L’avvocato Scurria aveva un termine per controdedurre alle contestazioni e le controdeduzioni, a mio avviso, andavano fatte nel procedimento e non sui giornali o in televisione. Se Scurria ritiene iniquo un eventuale provvedimento di revoca, non ancora adottato, è nel procedimento che si deve difendere”.
