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Processo “Crisi idrica 2024″: IL VICESINDACO COLOSI: “Rinuncio a parte civile, mio unico intento VERITÀ E GIUSTIZIA!”

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Il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto ha da poco pronunciato il proprio verdetto nel processo su aggressioni, minacce e interruzione di pubblico servizio verificatisi lo scorso anno, nel mese di agosto, in occasione delle crisi idrica, ai danni del Sindaco di San Filippo del Mela, del Vice Sindaco e di due Assessori.

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I due imputati sono stati condannati a 11 mesi di reclusione (pena sospesa per uno di loro).

Il vicesindaco ed assessore Avv. Valentino Colosi, in una nota, manifesta il proprio pensiero a chiusura di questa triste vicenda.

“In questo lunghissimo anno trascorso, dal giorno in cui si sono verificati i fatti denunciati sino a oggi, ho mantenuto il doveroso riserbo sulla vicenda.

Ora che il processo si è concluso, avverto l’esigenza di esternare alcune riflessioni.

Da quando, non ancora maggiorenne, è emersa in me la passione per la Politica, mai avrei immaginato di poter vivere esperienze per fatti come quelli oggetto di questo processo.

In prossimità dello scorso Ferragosto, lo stato emergenziale determinato dalla crisi idrica aveva raggiunto il suo apice a San Filippo del Mela e numerosi cittadini imploravano interventi urgenti per alleviare i ripetuti disagi che erano costretti a vivere.

Assieme ad altri colleghi amministratori, impiegati e volontari, in mancanza di soluzioni alternative nel fine settimana, ho avvertito il dovere morale di adoperarmi personalmente e fattivamente (nonostante avessi subìto un intervento chirurgico meno di due mesi prima) per fornire l’acqua ad anziani, ammalati, famiglie con bambini, attività commerciali, orientati – come siamo stati – dal solo obiettivo di soddisfare il maggior numero possibile di richieste pervenute, nelle more del miglioramento del funzionamento del sistema idrico.

Domenica 11 agosto 2024 rimarrà una data indelebile nel mio vissuto di uomo, cittadino, amministratore pubblico ma, anche, di marito e genitore.

Aggressioni, minacce, interruzioni di pubblico servizio non possono mai avere giustificazione, anche e soprattutto se poste in essere da chi – definitosi “malandrino” – ha registrato consolidata appartenenza a una nota organizzazione criminale. Di fronte a tali gravi fatti si aveva l’obbligo di denunciare: così è stato!

Al processo, a tutte le sue fasi e i suoi stati, quale parte civile, tramite l’attività, l’impegno e il talento del mio giovane legale – avv. Filippo Spina, che ringrazio con sensi di riconoscenza – sono sempre stato presente e ho partecipato intensamente: indicando testi; fornendo dettagliate illustrazioni della vicenda occorsa; facendo emergere divergenze e contraddizioni nelle dichiarazioni e condotte degli imputati e dei testi da loro citati; cercando in tutti modi possibili di far coincidere i fatti realmente accaduti con la verità processuale.

Oggi, prima della discussione, nel momento in cui tutto era tratto, ho dichiarato di rinunciare alla costituzione di parte civile e, quindi, all’eventuale risarcimento danni in denaro a mio favore.

Ciò per evidenziare che il mio unico e solo interesse era ed è sempre rimasto il medesimo: fare emergere la Verità e la Giustizia; condannare con fermezza ogni forma di intimidazione e violenza; difendere l’onorabilità e l’autorevolezza delle Istituzioni democratiche, in questo caso del Comune di San Filippo del Mela, che molto modestamente e immeritatamente rappresento solo grazie al mandato conferitomi dai cittadini filippesi; incoraggiare, soprattutto i giovani, nel contesto della quasi totale indifferenza sociale e politica che i noti accadimenti hanno fatto registrare, a essere persone e testimoni credibili, nonostante tutto e i limiti che ciascuno è naturale abbia, gli errori che in buona fede possa commettere; a credere che ciò è possibile anche in un mondo, quale quello contemporaneo, che sta smarrendo sempre più le coordinate e i Valori della Civiltà di cui è erede.

Ho riposto la mia più assoluta, totale e disinteressata fiducia nella Giustizia, senza serbare risentimento alcuno nei confronti di chi avrebbe potuto e dovuto comportarsi correttamente.

Oggi si chiude un capitolo difficile, che mi ha messo a dura prova, dal quale traggo preziosi insegnamenti.

Un doveroso e sentito ringraziamento a Sua Eccellenza il Prefetto di Messina, al sig. Questore di Messina, al Dirigente e al personale tutto del Commissariato di Pubblica sicurezza di Milazzo per averci sin da subito fatto sentire vicina e forte la presenza dello Stato e per il servizio svolto sempre con alto senso delle Istituzioni.”

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