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RIAPRE la Pozza dei Fanghi a Vulcano: DISSEQUESTRATA DOPO IL MALORE AD UN TURISTA 

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Svolta per la pozza dei fanghi di Vulcano: decisa la riapertura del laghetto termale segnando una nuova fase per l’isola delle Eolie , a cinque mesi dalla chiusura avvenuta lo scorso 12 giugno.

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La decisione di dissequestrare l’area arriva dopo le verifiche della Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, che ha accertato come il malore accusato da un turista diabetico (colpito da una necrosi ai piedi) non fosse collegato all’immersione nel laghetto, ma a patologie pregresse.

Il caso aveva destato forte preoccupazione tra residenti e operatori turistici, generando dubbi sulla sicurezza del sito termale. Tuttavia, fin dai primi giorni, gli inquirenti avevano espresso perplessità sull’ipotesi di un nesso diretto tra le acque sulfuree e il malessere del visitatore, e i successivi accertamenti hanno confermato l’assenza di rischi specifici.

Con il dissequestro, la società che gestisce l’area potrà ora riorganizzare i servizi e predisporre un nuovo regolamento di accesso, volto a informare in modo chiaro i visitatori e gli utenti sui divieti e sulle precauzioni da adottare. In particolare, si lavorerà a una segnaletica più visibile e a misure che garantiscano un’esperienza sicura nel sito, frequentato ogni anno da migliaia di turisti provenienti da tutta Europa.

L’immersione nei fanghi, nota per gli effetti benefici su pelle e articolazioni, rappresenta da sempre una delle principali attrazioni della vulcanica isola. Gli anni di chiusura dovuti alle problematiche legate ai gas vulcanici (2020–2025) avevano inciso pesantemente sull’economia locale, con un crollo delle presenze e una crisi delle attività ricettive.

La breve riapertura di giugno aveva lasciato sperare in una ripresa positiva, ma il nuovo stop aveva nuovamente frenato le iniziative degli operatori.

Ora si guarda a una nuova stagione con più ottimismo sperando di migliorarne la fruibilità e la sicurezza del prezioso sito con una boccata d’ossigeno per l’economia turistica dell’isola eoliana.

(Giovanni Luca Perrone)

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