Nel pomeriggio di ieri, giovedì 20 novembre, è stato presentato presso la Biblioteca dell’UPCF (Università Popolare Comprensoriale Filippese) di Via Roma a San Filippo del Mela, il libro “Spisidda” (Edizioni Lombardo) della Prof.ssa Rita Fareri.


Si tratta di uno dei due testi pubblicati dall’autrice (l’altro s’intitola “Malasorti”) che non esclude una terza pubblicazione, questa volta autobiografica, essendo dedicati rispettivamente al papà e alla mamma, le sue due prime produzioni.
Sono intervenuti all’evento culturale il Dott. Pino Privitera, che ha curato l’introduzione, Isabella Ferrauto in qualità di lettrice e Teresa Lombardo che ha rappresentato l’omonima Casa Editrice “Edizioni Lombardo”.

Privitera ha sottolineato come “il testo sia lo spaccato di un mondo che non esiste più, della lingua che si parlava quasi un secolo fa nelle case, nei campi.” Un passaggio bellissimo riguarda la scuola, figure come Don Peppino “u scapparu” e poi di forte impatto la descrizione dei contadini e degli asini che in fila carichi portavano materiale al Duca Avarna nel castello di Sicaminò.
Molto emozionanti i momenti nei quali Isabella Ferrauto, che è anche una delle autrici di Edizioni Lombardo, ha letto parti del libro emozionando i presenti. La stessa ha affermato che tutto il libro si concentra nell’amore verso Luigi, il padre dell’autrice, chiamato “Spisidda” per via dei suoi occhi vivi, brillanti, segno di una personalità dotata di grande intelligenza e voglia di cultura e conoscenza.

La parola è poi passata all’editrice Teresa Lombardo, che ha evidenziato l’atto d’amore di una figlia per il proprio genitore e la soddisfazione di quest’ultimo nel ricevere questa gratificazione. “Essere editore è bellissimo e si può assimilare all’essere genitore, è come avere tanti figli” ha affermato, salutando alcune autrici presenti in sala, Loredana Aimi, Isabella Ferrauto, Anna La Rosa, ciascuna con le proprie caratteristiche.
Dulcis in fundo l’intervento dell’autrice Rita Fareri che ha fatto vedere la firma dell’amato papà che porta tatuata sul braccio, una grafia “alta” di chi ha cultura nonostante fosse stato tolto dalla scuola per badare ad un vitellino. Nonostante ciò Luigi si esercitava con pale di fico d’india scrivendogli sopra ed esponendole. “Una grande persona che rifiutò di sparare pur partecipando alla seconda guerra mondiale”.
La Prof.ssa Fareri ha così concluso: “Con questo libro ho voluto rendere omaggio a mio padre, che ha dato tutto per la famiglia. Non si tratta di una biografia ma di un romanzo, e il sottotitolo indica che ciò che desiderava lo ha realizzato attraverso la figlia. Dal desiderio di desiderare all’incarnazione della legge (i suoi valori) ha dato il seme, l’input. Grazie a tutti voi per avere condiviso insieme a me questa bellissima serata”.
Omaggi floreali reciproci, foto di rito e firmacopie hanno chiuso un incontro perfettamente riuscito.



