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Sicilia: Game over, il banco é saltato.

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Qualche volta i conti possono non tornare, ma in alcuni casi non tornano proprio più e diventa sempre più difficile far stare in piedi i sacchi del tesoro quando sono sempre più vuoti o addirittura bucati, e quando la fantasia non basta più davanti alla freddissima logica dei numeri, arriva inesorabile lo sprofondo del dissesto finanziario; un calice amaro con il quale hanno brindato al nuovo anno anche i Comuni di Pace del Mela e di Terme Vigliatore, nel messinese, che con delibera dei rispettivi consigli comunali hanno dichiarato il default. Il banco è saltato. Game over. L’Sos per richiedere allo Stato la ciambella di salvataggio un attimo prima di annegare in un mare di debiti.

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Un’operazione di salvataggio da condurre in acque decisamente profonde. Pace del Mela deve fare i conti con un “buco” di oltre 6 milioni di euro, Terme Vigliatore sfiora addirittura i 20 milioni di passivo. E’ come se i circa seimila abitanti di Pace del Mela – neonati compresi – avessero a loro insaputa sottoscritto un debito personale di 1.000 euro tondi. Ma va peggio ai settemila vigliatoresi che si trovano oggi sul groppone 2.800 euro a testa da pagare. La spirale del debito in entrambi i casi si sarebbe innescata a causa dell’altissima evasione fiscale e della incapacità degli enti pubblici di incassare crediti diventati spesso inesigibili.

Il caso Terme Vigliatore – Per l’amministrazione del Sindaco Bartolo Cipriano, a capo del Comune di Terme Vigliatore per 18 anni a più riprese dal 1997 a oggi, si è aggiunto anche il “brutto tempo”. I cambiamenti climatici. Quelli che portano tempeste fin dentro casa. Come un vero e proprio tsunami, le richieste di risarcimento presentate da alcune imprese del territorio che hanno subito danni in seguito alle alluvioni, hanno travolto gli argini rappresentati dal piano di riequilibrio finanziario messo in piedi da Cipriano dopo la rielezione nel 2021. Inevitabile, dunque, il default. Che per i cittadini significa taglio dei servizi, minori investimenti sul territorio, ma soprattutto tasse comunali al massimo. Bene, allora non c’è da aver timore. A Terme Vigliatore l’Imu era già al massimo dal 2020, ma non è bastato a salvare la barca dal naufragio.

Lo sbilancio di Pace del Mela – Nel comune del Mela, sul fronte finanziario, non c’è Pace da almeno 10 anni. Lo mettono nero su bianco i revisori dei conti che parlano della “sussistenza di gravi irregolarità e gravi criticità finanziarie che di fatto evidenziano inequivocabilmente lo stato di dissesto finanziario del Comune di Pace del Mela”.

Ma quali sarebbero queste “irregolarità” e “criticità”?

“Le cause principali, che hanno portato al dissesto dell’ente, sono da ricercare: negli squilibri nella gestione dei residui, mantenimento in bilancio di residui attivi spesso sopravalutati, risalenti a parecchi esercizi precedenti ed inesigibili o, perlomeno di difficile e dubbia esigibilità; crisi irreversibile di liquidità con ricorso sistematico ad anticipazioni di tesoreria di notevole entità, che diventano veri e propri finanziamenti; ingenti debiti fuori bilancio per i quali l’ente non ha adeguate risorse per ottemperare agli obblighi intrapresi; mancanza di equilibrio di bilancio causato dalla sopravvalutazione di alcune entrate e dalla sottovalutazione di alcune spese”, scrivono i revisori contabili.

All’estrema difficoltà di incassare i tributi, si è dunque aggiunto l’utilizzo di quelle somme mai incassate attraverso il ricorso alle anticipazioni di liquidità da parte della tesoreria. Un vortice che negli anni ha trascinato nel baratro la finanza locale. Già nel 2020 i revisori segnalavano un disavanzo pari a 2.597.563,24, che nel 2021 schizza a 4.133.842,36, per poi arrivare a 4.158.228,48 nel 2022 e addirittura a 6.083.522,97 al termine del 2023.

Alla stessa data, tra mutui e anticipazioni di liquidità, i revisori segnalano un passivo di 3,3 milioni di euro, oltre a debiti fuori bilancio – già noti e privi di copertura finanziaria – per 1.650.871,97 di euro. Più della metà dei quali per fatture Enel non pagate nel corso dell’anno 2023. A cui si aggiungono oltre 200mila euro per la gestione della pulizia urbana e dei rifiuti. A tutto questo potrebbero aggiungersi altri debiti fuori bilancio per circa 1,1 milioni, per i quali sono in corso controversie legali. Realtà davanti alla quale non bastano più residui attivi per circa 17 milioni di euro iscritti a bilancio, poiché altro non sono che – in gran parte – la somma di crediti vantati da anni dal Comune, nonostante la concreta difficoltà di vedere entrare in cassa quei denari.

Ma bastano per tentare disperatamente di tenere in piedi il bilancio insieme a complicati tentativi di riequilibrio. L’ultima, comunicata alla Corte dei Conti, è del 10 luglio 2023.

La Commissione ministeriale, però, il 14 marzo 2024, ha giudicato il piano di riequilibrio del Comune di Pace del Mela “non in linea con i contenuti richiesti dalle disposizioni normative di riferimento e con le indicazioni contenute nelle Linee guida elaborate dalla Corte dei conti”. Perché? L’amministrazione locale ha puntato al “risanamento proponendo misure incentrate sulla riscossione dei tributi e sul fondo di rotazione, non utilizzato quale anticipazione di liquidità bensì come misura di risanamento a copertura della massa debitoria”. Misura questa che “non è più consentita essendo stata la norma espunta dall’ordinamento in seguito alla sentenza della Corte costituzionale n. 224 del 22.12.2023”.

Prima di decidere, però, la Commissione il 15 novembre 2023 aveva chiesto documenti e chiarimenti, cui ha fatto seguito “il mancato riscontro del Comune”.

Un disastro che ha spinto lo stesso sindaco Mario La Malfa a chiedere e ottenere nell’ottobre scorso il via libera del Consiglio comunale per la dichiarazione di dissesto. L’ultimo sorriso in bilancio a Pace del Mela risale al 2014, con un avanzo di amministrazione di appena 26.500 euro. Da allora, solo debiti e segno meno.

Il 3 gennaio scorso si è dunque insediata la Commissione straordinaria di liquidazione presieduta da Rossana Carrubba e composta da Luigia Furnari e Giovanna Cocco, il cui compito sarà quello di individuare i creditori e le risorse per saldare i debiti del Comune di Pace del Mela. Almeno quelli maturati entro il 2023. I creditori hanno adesso tempo fino al 9 marzo prossimo per richiedere quanto loro dovuto.

Sicilia da profondo rosso – Sono ben 64 i Comuni siciliani che hanno dichiarato il dissesto finanziario negli ultimi 5 anni e a questi se ne aggiungono altri 14 che lo hanno fatto in un periodo precedente. Di questi ben 20 sono Municipi della provincia di Messina e 22 di quella di Catania. Tutti travolti dal disavanzo e dai debiti. Ma diverse altre realtà starebbero già valutando questa soluzione per uscire dall’impasse economico e finanziario. Pace del Mela e Terme Vigliatore sono dunque soltanto gli ultimi in ordine di tempo a entrare nel club. Nel 2024, per il Messinese, si erano già iscritti Monforte San Giorgio, Roccalumera e Roccella Valdemone. Al 2023 risale la resa di Barcellona Pozzo di Gotto, Capizzi, Mojo Alcantara e Oliveri, mentre l’anno precedente era toccato a Graniti, Gualtieri Sicaminò, Malvagna e Tortorici. Nel 2021 hanno dichiarato il dissesto Itala, Militello Rosmarino e persino Taormina. Completano il quadro Santa Domenica Vittoria (2020), San Fratello (2019), Mazzarrà Sant’Andrea (2017) e Milazzo (2016).

Ettore Iacono

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