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Sicilia, Memoria e Dialogo: l’omaggio Transrealista di Guadagnuolo a Camilleri, Sciascia e Bufalino nel Giorno dei Defunti

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​Il 2 novembre, giorno dedicato alla Commemorazione dei Defunti, assume un nuovo e profondo significato grazie all’ultima opera del maestro Guadagnuolo, intitolata “Il 2 novembre. Giorno dei defunti. La Sicilua di Camilleri, Sciascia e Bufalino: dimora di memorie e dialogo”.

​L’opera, che si inserisce nel filone del transrealismo proprio dell’artista, trascende la semplice rappresentazione figurativa per trasformarsi in un vero e proprio invito alla conversazione tra immagini, parole e concetti.

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Al centro, vi è un incontro che, sebbene impossibile nella realtà, appare profondamente verosimile: quello tra tre giganti della letteratura siciliana: Andrea Camilleri, Leonardo Sciascia e Gesualdo Bufalino. ​I tre scrittori non sono ritratti in una posa statica o tradizionale, bensì in una scena carica di simbolismo: appaiono su una scalinata che domina una piazza, con il cancello aperto di un camposanto in bella vista.

​I luoghi evocati non sono semplici sfondi, ma potenti segni metaforici: La scalinata rappresenta la memoria che sale, un percorso ascensionale del ricordo. Il cancello aperto del camposanto simboleggia la soglia tra il detto e il non detto, tra la vita e l’assenza. La piazza e la strada incarnano il valore civile, il luogo dove la memoria collettiva viene misurata e onorata.

​Attorno ai tre autori, crisantemi e varietà floreali sono sparsi, interruzioni cromatiche che richiamano il lutto e la cura. La composizione gioca sapientemente con la prospettiva della scalinata e la frontalità della piazza, guidando lo sguardo dal particolare (gli autori) al collettivo (la piazza, la memoria civile).

​La tavolozza di Guadagnuolo predilige i colori terrosi, interrotti dagli accenti floreali freddi, con i crisantemi che emergono come veri e propri punti luce, rompendo l’omogeneità della terra e sottolineando il tema del lutto e del ricordo.

L’opera non è un quadro figurativo nel senso stretto, ma si presenta piuttosto come un’installazione o un’opera d’arte concettuale. Si accompagna, infatti, a un testo e a un dialogo immaginario tra Camilleri, Sciascia e Bufalino, le cui voci si uniscono per rappresentare la Sicilia come “dimora di memorie e dialogo”. Attraverso questo scambio ideale, l’artista esplora temi universali come il senso della memoria, del ricordo, dell’addio e della condizione umana.

​Sembra che l’ispirazione per quest’opera sia arrivata anche in vista del centenario della nascita di Andrea Camilleri (che ricorre nel 2025). Con essa, Guadagnuolo rende un sentito omaggio al profondo legame che questi tre maestri avevano con la loro terra e alla loro straordinaria capacità di narrare le verità più profonde e complesse, mantenendo vivo un dialogo che, seppur iniziato in vita, continua a risuonare potentemente attraverso l’arte.

(Loredana Aimi)

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