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STUDENTESSA PESTATA al “Basile” di Messina, le telecamere INCASTRANO LE DUE 16ENNI

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Si stringe il cerchio attorno alle due 16enni che nella tarda mattinata di martedì scorso picchiarono brutalmente una studentessa 17enne in un bagno della palestra all’interno del liceo artistico Basile di Messina mentre erano ancora in corso le lezioni alla sesta ora . Le telecamere del plesso scolastico le hanno riprese e le immagini sono a disposizione dei carabinieri che stanno indagando sul grave episodio. Hanno un volto e un corpo esile le due ragazze che compaiono nei fotogrammi , da quanto si apprende sarebbero iscritte al liceo scientifico Seguenza. Accertato che una delle due era assente martedì in classe e inoltre una delle due che l’ha picchiata è stata iscritta al liceo Basile prima di trasferirsi al Seguenza e si conoscevano con la vittima. Una brutale aggressione cominciata con un inganno. Infatti, secondo una prima ricostruzione, una delle ragazze avrebbe raggiunto la classe della vittima fingendo che un’insegnante la stesse cercando e ottenendo così il permesso di farla uscire. La giovane è stata quindi accompagnata in palestra, dove l’attendeva un’ex compagna di classe con la quale in passato aveva avuto contrasti per gelosie e vecchi rancori sentimentali. La studentessa è stata colpita con schiaffi, calci e pugni, poi soccorsa e condotta in ospedale.

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“Purtroppo episodi così violenti e inaccettabili, ai danni di studenti e personale scolastico, stanno diventando sempre più frequenti, e ciò non può essere tollerato”. Lo afferma l’assessore regionale all’Istruzione e alla formazione professionale, Mimmo Turano.

“Nel condannare con fermezza ogni forma di violenza – prosegue Turano – esprimo piena solidarietà e vicinanza alla giovane coinvolta, alla sua famiglia e a tutta la comunità scolastica del Basile. Occorre un impegno maggiore per garantire che la scuola rimanga un luogo sicuro, in cui studenti, docenti e tutto il personale possano vivere e svolgere le attività quotidiane in serenità”.

L’aggressione, condotta come un vero e proprio raid, si inserisce in un quadro giovanile già preoccupante in cui la violenza assume delle forme sempre più assurde ma, paradossalmente, sempre più studiate e strategiche come in questo caso.

(Giovanni Luca Perrone)

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