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Sud chiama Nord. Le strategie del movimento per le elezioni delle ex province

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Questa mattina il movimento di Cateno De Luca, Sud Chiama Nord, in una conferenza stampa, ha illustrato le strategie del movimento in vista delle prossime elezioni provinciali del 27 aprile.

A illustrare tutto sono stati il Coordinatore regionale del movimento, Danilo Lo Giudice e i deputati all’assemblea regionale siciliana, Matteo Sciotto e Pippo Lombardo.
Il gruppo all’Ars è composto da 3 deputati, oltre a Sciotto e Lombardo, c’è Cateno De Luca che è anche il capogruppo.
Il movimento, nelle parole di Lo Giudice, esprime il proprio disappunto per le modalità di elezioni di secondo livello, che non permettono la partecipazione al voto dei cittadini e quindi limitano la democrazia rappresentativa:
“Queste elezioni non ci piacciono: non è un vero esercizio di democrazia, perché esclude i cittadini. Lo abbiamo detto più volte: le Province – afferma Danilo Lo Giudice – andavano restituite al voto popolare. Oggi invece votano solo consiglieri comunali e sindaci, e in molti casi è solo un gioco di accordi politici. Proprio per questo motivo – continua Lo Giudice – abbiamo scelto un approccio diverso: niente liste con il simbolo Sud chiama Nord, ma un ragionamento civico, lasciando libertà ai territori di autodeterminarsi e scegliendo di valorizzare i piccoli Comuni, spesso dimenticati.
Non condividiamo – conclude – la scelta di non coinvolgere i vertici delle Città Metropolitane in questa tornata elettorale: si tratta di un passaggio istituzionale che, seppur privo di reale valore politico per noi, avrebbe meritato maggiore inclusività.
Non saremo spettatori. Faremo la nostra parte, e lo faremo con il nostro stile: tra la gente, con i territori, con la forza delle idee”.
Anche il deputato regionale Matteo Sciotto interviene in merito, chiedendo serietà alla classe dirigente per ritrovare il rapporto con il territorio, cosa che lui giornalmente prova sulle sue spalle, essendo anche Sindaco del Comune di Santa Lucia del Mela:
“Abbiamo di fronte, al di là di tutto, un’occasione importante per ritrovare il contatto diretto con i rappresentanti comunali.
È fondamentale infatti non dimenticare che, anche se si tratta di un’elezione di secondo livello, i cittadini ci guardano e ci giudicano attraverso il nostro operato. Per questo motivo dobbiamo essere seri, credibili e determinati. Siamo tre deputati coesi, presenti e attivi: non siamo una forza nascosta, ma una realtà concreta che lavora ogni giorno per dare risposte vere. E lo facciamo con il nostro stile, con il nostro metodo, dimostrando che si può fare politica partendo dal territorio. Ringrazio – conclude Sciotto – anche i consiglieri comunali che hanno condiviso con noi questo percorso di crescita, perché il nostro progetto cammina grazie al loro impegno quotidiano”.
Matteo Sciotto, deputato di Sud chiama Nord all’Ars, in merito alle prossime elezioni provinciali in Sicilia”.
Sulle elezioni provinciali parla anche Pippo Lombardo che accusa la giunta Crocetta e il governo Renzi di aver posto in essere questo meccanismo, compromettendo la rappresentanza popolare:
“Dopo dodici anni, si torna a eleggere i rappresentanti delle ex Province. Lo facciamo con senso di responsabilità, pur non condividendo il meccanismo di elezione indiretta. È una legge che nasce sotto il governo Crocetta – continua Lombardo – e che è stata definitivamente compromessa dal governo Renzi, che ha privato le Province di risorse e competenze. Partecipiamo a queste elezioni con convinzione, presentando le nostre liste, perché crediamo che non si possa restare fuori dai luoghi dove si decide il futuro dei territori. Tuttavia, non ci accontentiamo di questa fase: serve una riforma vera, che restituisca agli enti intermedi di area vasta la dignità istituzionale e le risorse necessarie per programmare e realizzare strategie di sviluppo e per dare risposte concrete ai cittadini ad esempio su edilizia scolastica e viabilità provinciale. Siamo presenti in tutte le nove province siciliane – conclude – con candidature serie, coerenti e radicate nei territori, perché vogliamo essere protagonisti del rilancio degli enti intermedi, dal basso”.

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