Nell’estate del 2015 Villafranca Tirrena finì sotto la lente di un acceso scontro pubblico e politico. Nel mirino gli sversamenti in mare del depuratore comunale e le numerose segnalazioni di residenti e bagnanti, che lamentavano irritazioni cutanee ed eczemi dopo aver fatto il bagno. Il caso provocò bagarre in Aula e uno scambio di accuse tra l’opposizione e l’allora primo cittadino Matteo De Marco.

I fatti approdarono in Procura e fu avviata un’indagine per presunto inquinamento ambientale e marino. Solo ieri, a distanza di quasi dieci anni, si è concluso il processo di primo grado davanti alla giudice monocratica Rita Sergi, con la sentenza di assoluzione generale.
A finire sotto processo erano stati i vertici amministrativi e tecnici della “Trinacria Ambiente srl”: i direttori tecnici Ugo Tranfo e Gianni Arena, l’amministratrice unica Irene La Scala e il procuratore dell’azienda Fabio Quartarone. L’azienda stessa era imputata come persona giuridica per il presunto illecito amministrativo. Tutti erano difesi dai rispettivi legali : l’avvocato Bonni Candido per i dirigenti e l’avvocato Elena Montalbano per la società. Assoluzione per tutti con la formula “perché il fatto non sussiste”, archiviando così le accuse iniziali. Secondo l’impianto accusatorio, ieri caduto, i responsabili dell’azienda avrebbero permesso lo sversamento in mare di reflui non depurati, malgrado gli obblighi contrattuali stabiliti con il Comune di Villafranca Tirrena. Le analisi sui campioni prelevati all’epoca avrebbero rilevato valori superiori ai limiti di Bod5, Cod, Solidi Sospesi, Azoto Ammoniacale, Tensioattivi ed Escherichia Coli, condizione che aveva sostenuto l’inchiesta.
(Giovanni Luca Perrone)



