L’assessore ai Lavori Pubblici e allo stesso tempo anche Consigliere Comunale di Terme Vigliatore, Domenico Feminò, manda una lettera aperta ai cittadini, al Sindaco ed a tutti i Consiglieri Comunali.
La lettera di Feminò inizia con una cronistoria della sua discesa in campo come soggetto politico, facendo il passaggio anche della sfiducia posta all’attuale sindaco, Bartolo Cipriano, qualche anno addietro nell’amministrazione precedente, poi si sofferma sul dissesto finanziario: “i più accollano la responsabilità politica del DEFAULT a Cipriano, io dico tutti dentro, al netto di chi non abbia mai avuto a che fare con il Sindaco, difficile trovarne uno tra i presenti in aula”.
Feminò passa poi al futuro politico della città, “Cipriano ha dichiarato pubblicamente e confidenzialmente che al prossimo giro non ci sarà più: si apre il TOTO SINDACO, tutti pensano di potersi giocare la propria chance, per essere loro stessi quell’uomo o donna solo/a al comando.
È un attacco al Sindaco Cipriano per dire che lui stesso è un solo uomo al comando?
In ogni caso la lettera di Feminò continua a far parlare.
Intanto lo stesso continua spiegare quello che lui stesso vorrebbe fare anche per le prossime elezioni: “Come dal primo giorno, cercare di influenzare in positivo le sorti di un territorio che merita molto di più di questa politica anacronistica”, politica “della quale lui stesso, per certi versi, fa parte”.
Ma con queste parole, l’assessore Feminò sta lanciando una sfiducia al Sindaco Cipriano o sta lanciando una sua eventuale candidatura futura, cercando di porre delle idee e delle condizioni completamente diverse da quelle fino ad oggi messe in campo?
Infatti Feminò lancia un attacco duro e diretto a Cipriano affermando che: “Lo status politico di Terme Vigliatore è anomalo”, “si ritrova sempre lo stesso Sindaco ELETTO”. Ma Terme Vigliatore “politicamente parlando è un Comune morto”.
Da qui comincia quella che potrebbe essere una programmazione futura per il suo prosieguo dell’attività politica sul territorio: “Io oggi, intendo piantare un seme che cambi il modo di fare politica del paese e che viri ad abbattere l’individualismo politico dei singoli consiglieri comunali o amministratori a favore delle idee”.
Il confronto sulle idee è quindi la proposta che Feminò mette in campo in previsione della prossima tornata elettorale, sperando che si apra un dibattito in seno al Consiglio Comunale.
“Se qualcuno ha mai pensato lontanamente di candidarsi solo e soltanto perché Cipriano non lo farà più, per quanto mi riguarda è un avversario politico”, “credo che si debba partire dal progetto e non dal soggetto”, queste le parole con cui avverte gli esponenti politici temensi.
Dopo questo lungo preambolo, Feminò comincia a parlare di quello che l’amministrazione ha posto in essere fino a questo momento, “Questa è ritengo, ad oggi, l’Amministrazione che sta incidendo maggiormente sulle sorti del territorio”.
Da qui comincia ad elencare tutto quello che l’attuale amministrazione, “su stimolo di una parte di maggioranza, il cui filo comune si riconduce a Bartolo Cipriano”: La redazione del Programmo Urbanistico Generale (PUG).
“La mia non è una provocazione alla maggioranza di cui ancora faccio parte, ma penso sia riduttivo, su determinate tematiche, non aprire anche a chi rappresenta coloro i quali non hanno creduto dapprima e durante, la corrente legislatura, a Bartolo Cipriano”.
Da qui Feminò elenca una serie di proposte per modificare alcuni aspetti che non sono stati adeguatamente valutati nell’attuale proposta e che chiede siano portati, come atri di indirizzo in Consiglio Comunale: Storia e Cultura, indipendenza identitaria,senso civico comunitario, indipendenza energetica da fonti rinnovabili, florovivaismo, dissesto idrogeologico e industria turistica.
Questi sei temi sui quali chiede un confronto pubblico per stimolare la dialettica politica.
Da questa lettera, la consigliera comunale indipendente, Chiara Crisafulli, dai propri profili social, rappresenta la propria posizione affermando di aver riconosciuto già da tempo l’inerzia dell’attuale amministrazione, causa per la quale aveva deciso di dichiararsi indipendente. “L’Assessore Domenico Carmelo Feminò, seppur con ritardo, si accorge che l’INERZIA non è il modo giusto per andare avanti e cercare di migliorare questo Paese” dichiara Chiara Crisafulli.
“La porta del cambiamento è aperta – continua – caro Domenico, il vaso si è rotto. Questo modo di fare politica senza una strategia o una visione di lungo periodo che sia inclusiva e non individualista è ormai ALLA FRUTTA. Ora auspico – conclude – che quanto dichiarato nella tua lettera aperta sia rispecchiato nelle votazioni in Giunta e in Consiglio e che non ti faccia “fregare” da VINCOLI ormai ROTTI di maggioranza”.




