Lunedì scorso si è svolto l’incontro interistituzionale promosso dall’associazione “Esseri Uguali”, insieme ad altre realtà associative del territorio ed al Gruppo Studentesco “All-In” guidato da Dario Nostro. Una riunione si è tenuta nell’aula consiliare del Comune alla presenza degli assessori Natascia Fazzeri ai servizi sociali e Francesco Coppolino alle politiche giovanili con l’esperto Agustina Siracusa per affrontare i casi riguardanti “devianza e disagio giovanile: strategie, reti e pro-spettive”. In apertura dei lavori , l’assessore Fazzeri ha fatto presente che l’obiettivo condiviso è ascoltare le criticità che maggiormente interessano i giovani e vedere in che misura sia possibile adottare strumenti utili a far comprendere che l’amministrazione comunale è vicina e sensibile alle loro necessità . Il presidente di “Essere Uguali”
Saverio Todaro insieme all’avvocato Santi Certo si è soffermato su episodi legati alla malamovida notturna e su situazioni che provocano allarme sociale, in assenza di risposte delle istituzioni. Per questo, ha rinnovato la richiesta di un tavolo tecnico. Altri contributi sono giunti dal dirigente scolastico dell’Istituto Majorana, Bruno Castrovinci, dall’arciprete del Duomo, padre Giuseppe Curro e dal garante dell’infanzia del Comune , Antonio Napoli che hanno apprezzato l’attenzione rivolta ai ragazzi e minori, anche in età preadolescenziale. “Abbiamo partecipato alla tavola rotonda sul disagio giovanile che si è svolta nell’aula consiliare del Comune di Milazzo.
Un’occasione importante di ascolto e confronto, che conferma quanto i giovani abbiano bisogno di spazi, opportunità e strumenti concreti per non sentirsi esclusi dal futuro della città- si legge in una nota del Gruppo territoriale del M5S rappresentato da Michele Vacca-.
Nel nostro intervento abbiamo sottolineato la necessità di:
Ripensare la scuola come luogo non solo di istruzione, ma anche di formazione umana, inclusione e sostegno alle fragilità.
Sostenere le famiglie in difficoltà, con strumenti concreti che evitino l’isolamento sociale e permettano ai giovani di crescere in contesti sereni e protetti. Costruire una rete educativa diffusa, in cui istituzioni, associazioni, scuola e famiglie collaborino davvero per prevenire il disagio- continuano-.
Crediamo che il contrasto al disagio giovanile passi dalla cura delle relazioni sociali, dal riconoscimento dei talenti e dalla possibilità di costruire qui, a Milazzo, un futuro dignitoso e sostenibile.
Il nostro impegno continua- concludono i pentastellati-, insieme a chi crede che i giovani non siano un problema da gestire, ma una risorsa da valorizzare”. Intanto le istituzioni per porre un argine al fenomeno hanno presentato il progetto “Io ti ascolto” che coinvolge soprattutto la popolazione studentesca. A proporlo è stato l’assessorato ai servizi sociali che in sala giunta, alla presenza del sindaco Pippo Midili e dell’assessore Natascha Fazzeri l’ha illustrato ai dirigenti delle scuole medie e superiori di Milazzo. Il progetto ha il duplice obiettivo di fornire agli studenti strumenti pratici da utilizzare quando si sentono in difficoltà e la possibilità di mettersi in gioco diventando protagonista di una sezione dell’App del Comune “Milazzo” che prende il nome “Ti ascolto”. In questo modo si cercherà di rendere i giovani parte attiva del cambiamento, creando una maggiore consapevolezza emotiva ed evitando così quell’isolamento che è la prima causa di disagio e poi determina l’adozione di comportamenti tutt’altro che legittimi. «Purtroppo negli ultimi anni – spiega l’assessore Fazzeri – si è registrato un aumento significativo del disagio psicosociale tra adolescenti e molti studenti faticano a chiedere aiuto, spesso per vergogna, paura del giudizio o mancanza di strumenti comunicativi adeguati. In un modo sempre più “digitale” ecco che l’App è lo strumento più immediato e opportuno per coinvolgere i ragazzi e consentire loro non solo di esprimere i propri stati d’animo ma anche attivare reti di supporto».
Il progetto si articolerà nel periodo compreso tra ottobre e marzo. Ai dirigenti scolastici è stata chiesta collaborazione sia per la divulgazione, sia per essere a loro volta “parte attiva di un cambiamento che mira ad essere sia globale che individuale abbattendo lo stigma diffuso che la richiesta di supporto psicologico sia un’azione da deboli”.
(Giovanni Luca Perrone)
