Da Pablo Picasso a Frida Kahlo fino a Salvator Dalì, sbirciando nelle loro vite per carpirne i segreti.
Partendo da Picasso si può certamente affermare che i suoi inizi a Parigi non furono “dalla porta d’ingresso…”. Amava la vita dei circensi e ciò lo si evince da alcuni quadri. Rischiò molto nel periodo fra le due guerre mondiali e i suoi quadri finirono addirittura sotto sequestro. Desiderava prendere la cittadinanza francese, ma poichè non aveva svolto il servizio militare in Spagna (il suo paese d’origine) gli fu rifiutata.

Quando raggiunse la fama a Parigi volevano finalmente dargliela ma lui rifiutò sdegnato. Gli organizzarono pure una mostra in suo onore ma non si presentò. Acquistò un castello dove visse parte della propria vita. Vari i suoi lavori che ho potuto ammirare in mostra, esposte anche epistole, corrispondenze con la madre e sculture realizzate con la tecnica della cera persa.
Che dire di Frida Kahlo… che ebbe una vita contrassegnata da problemi di salute. Di origine Messicana con i suoi vestiti coloratissimi e con i suoi gioielli. Una mostra realizzata con gli scatti del fotografo Nickolas Muray, suo amante, che sperò fino all’ultimo che lei ritornasse con lui. Il cuore di Frida era solo per Diego Rivera che, da parte sua, non faceva altro che tradirla.
A testimonianza della loro relazione un carteggio epistolare. Diego le restò accanto fino all’ultimo anzi, quando lei non poteva alzarsi dal letto per farla partecipare alla sua mostra, la fece trasportare con tutto il letto. Alla morte di Frida lui si sentì perso e le sue opere pittoriche ne risentirono. La Kahlo ebbe anche rapporti con donne, per lei l’importante era amare, amare, amare…
Infine Salvador Dalì, nato in Spagna, il cui destino fu strano: a cinque anni fu condotto dai propri genitori sulla tomba del fratello (morto 9 mesi prima della sua nascita) che gli dissero: “Tu sei la reincarnazione di tuo fratello!”. Non fece altro che dimostrare per tutta la vita che lui era Salvator Dalì e non suo fratello. Poliedrico artista nella mostra ammiriamo i suoi acquerelli raffiguranti la Divina Commedia ma anche boccettine di profumo con le sue essenze, bottiglie di liquore da lui decorate, sculture, ceramiche Tognoli raffiguranti le tre arti (la danza, la musica e la scultura), la realizzazione del chupa chups.
Fece parte del surrealismo, ma fu scacciato dal gruppo. Affermò: “Io sono il surrealismo!” Si sposò con Gala, quando questa morì si sentì perso. Ebbe come musa ispiratrice Amanda Lear, da cui fu attratto per i modi mascolini e alla quale diede molti consigli per la carriera. Lavorò anche in ambito teatrale per la scenografia. Qui esposti acquerelli ceramiche, foto ecc.
Immergersi nelle vite di questi artisti, ascoltare le loro storie da esperti del settore e vedere parte di loro, in queste mie giornate romane fra Palazzo Cipolla di Via del Corso e il Museo Storico della Fanteria, mi ha trasmesso la voglia di conoscerli sempre di più.
Le mostre sono visitabili a Roma:
– Pablo Picasso al Palazzo Cipolla di Via del Corso, dal 27 febbraio 2025 al 29 giugno 2025.
– Frida Kahlo al Museo Storico della Fanteria di Piazza Santa Croce in Gerusalemme, dal 15 marzo 2025 al 27 luglio 2025.
– Salvador Dalì al Museo Storico della Fanteria di Piazza Santa Croce in Gerusalemme, dal 25 gennaio 2025 al 27 luglio 2025.
(Loredana Aimi)
