La seduta del Consiglio Comunale di questa mattina, in cui si sarebbe dovuto discutere il punto sulla Relazione del sindaco rinviato però al 30 settembre, non si può dire non abbia riservato sorprese.
Assente solo la consigliera Letizia Bonanno, con la quale il presidente Riccardo Ramuglia si è congratulato per l’elezione a segretaria nazionale della FIDAPA, dopo il minuto di silenzio per il lutto della consigliera Maria Ruggeri, i lavori si sono svolti alla presenza del sindaco Giuseppe Cavallaro e gli assessori – assente solo il senatore Francesco Gallo – Matteo De Marco, Barbara Di Salvo, Francesco Coiro e Gianfranco Ammendolia (vicesindaco e consigliere) con l’assistenza dei dirigenti dell’Ufficio tecnico Alfredo Russo e Ufficio economico-finanziario Lucia Restuccia.

Condoglianze da parte del sindaco anche per la scomparsa del professore Nino Fiorello, ricordato per l’esemplare contributo dato in tantissimi anni alla scuola villafranchese e per essere stato grande conciliatore in tutti gli ambiti sociali.

All’apertura, subito la dichiarazione del consigliere Fabrizio D’Andrea che, eletto con Villafranca Libera-Russo Sindaco e transitato nella maggioranza, oggi – con generici riferimenti a mancato coinvolgimento, “insidie”, “compromessi” e “giochi di potere” – esce da Uniti per Villafranca Sud Chiama Nord, gruppo subentrato alla compagine vincitrice delle elezioni (ora Villafranca 2.0 riferibile all’ex sindaco Piero La Tona), pur continuando ad assicurare il suo supporto all’Amministrazione.

Scelta di D’Andrea giudicata negativamente dalle forze di opposizione: inadempiente dell’impegno preso con i cittadini per il consigliere Mario Russo e incoerente secondo il giudizio del consigliere Salvatore Micali, che ipotizza anche il ritorno all’opposizione di Uniti per Villafranca Sud Chiama Nord, capitanato da Daniela Zirilli.

In merito, si è registrata anche la valutazione critica di Coiro – assessore di riferimento del gruppo lasciato da D’Andrea -, in quanto, a suo dire, il consigliere avrebbe fatto poco, sbagliando la scelta dei tempi della decisione odierna.
Consumata la parte meramente politica, si è passati alla discussione degli argomenti all’ordine del giorno con riflessi più immediati sulla vita dei cittadini: il programma triennale delle opere pubbliche e la solidità finanziaria dell’Ente.
Sul primo aspetto – per il quale si è avuto il voto contrario di tutti i consiglieri di opposizione presenti e del presidente Ramuglia – il focus è stato la mancata realizzazione della bretella di collegamento della via Università alla via Leonardo Sciascia, introdotto da Micali e energicamente argomentato da Russo, per la quale ci sarebbero le risorse provenienti dagli stanziamenti per le opere compensative di Terna, come specificato dal consigliere Gaetano Lamberto, con l’assicurazione della possibile vicina soluzione da parte del primo cittadino.
Sindaco che, come priorità, alla bretella di via Università aggiunge altri importanti collegamenti, e l’ampliamento del cimitero, dato che l’emergenza acquedotto – ha detto – ha trovato copertura finanziaria nell’ambito FUA, dove è fiducioso di altre risorse cosiddette overbooking.
L’altra questione riguardava la ratifica della delibera di Giunta, già esecutiva da agosto, per l’inserimento in bilancio di un trasferimento di circa 1,5 milioni destinato alla copertura dei debiti fuori bilancio, la cui paternità è riconducibile al vicesindaco e sul quale c’è stato un apprezzamento trasversale, sebbene si siano registrati il voto contrario di Russo e l’astensione del resto dell’opposizione e del Presidente, per il quale “la mancanza del bilancio di previsione – attualmente ancora non approvato- dà la possibilità alla giunta di sostituirsi al Consiglio in una delle poche sue prerogative”.

Il finanziamento di 1,5 milioni si è reso possibile – ha detto Ammendolia – perché l’Amministrazione ha creato le condizioni per poterlo ottenere.
E, alle contestazioni circa i ritardi del suo utilizzo, giunte da Russo e Micali preoccupati della scadenza di dicembre prossimo, il vicesindaco ha motivato con l’istanza in corso di giudizio di riduzione degli importi non dovuti nei confronti del fornitore di energia elettrica, che da soli – ha specificato – ammontano a circa 2 milioni, oltre alla procedura per la stabilizzazione degli ASU – ancora non avvenuta come ha fatto notare Micali – che ha tolto risorse per l’assunzione di dirigenti necessari per velocizzare la procedura.
Inoltre, non ha convinto Lamberto la giustificazione del ritardo per la mancanza di un piano di equilibrio approvato, perché – ha spiegato il consigliere di opposizione – pagare i debiti lo avrebbe reso più sostenibile per la sua approvazione.
Una riunione consiliare, quella di oggi, con tanti botta e risposta, mantenuti, se si escludono i piccoli fraintendimenti iniziali, nei limiti del dibattito politico, ben guidato dal Presidente e svoltosi in una delle più organizzate aule consiliari della zona, caratterizzata da un ampio e luminoso locale, comode gradinate, aria condizionata, impianto audio efficiente e perfetta trasmissione online.
Per la seconda parte del Consiglio appuntamento a martedì 30 ore 16.
