Altra seduta tesa, quella di ieri mattina al Civico consesso di Villafranca Tirrena, dove il voto sul punto all’ordine del giorno, seguente quello della Relazione annuale del sindaco, rinviato per motivi tecnici, avrebbe potuto chiarire la reale posizione della critica consigliera di maggioranza Daniela Zirilli.
Sì, perché l’esponente del Gruppo “Uniti per Villafranca Sud chiama Nord”, subentrato a sostegno dell’Amministrazione un anno fa (assente l’altro componente Salvatore Villari, mentre ricordiamo che Fabrizio D’Andrea ne è uscito), con gli assessori on. Francesco Gallo e Francesco Coiro, ha avuto parole molto dure sulla Relazione in quanto – a suo dire – non ci sarebbe stato il “cambio di passo” richiesto, dichiarando l’uscita dalla Giunta dei due elementi di riferimento.


Rimanendo l’equivoco riguardo al posizionamento in Consiglio, dal momento che si parla di un poco chiari sostegno esterno: “Forse – è stato letto – abbiamo preteso troppo. Ed allora è giusto fare un passo indietro. Il che non significa voler sfiduciare l’Amministrazione, ma distinguere ruoli, responsabilità e scelte, valutando atto per atto. Si può sostenere un’Amministrazione anche dall’esterno se fa proposte condivisibili, ma non si possono confondere le idee ai cittadini su chi c’era prima ed ancora prima, chi c’è oggi e chi vuole esserci anche domani”.

Il focus non poteva non essere quello relativo alla spada di Damocle del dissesto finanziario che incombe sull’Ente, con i connessi temi della riscossione e dei debiti, sui quali si sono registrati il fuoco amico e le principali divergenze.
Quindi, proprio il giorno in cui il sindaco Giuseppe Cavallaro, in merito al Piano di riequilibrio, ha firmato la nota di riscontro con i rimedi alle osservazioni della Corte dei Conti, Zirilli ha evidenziato lo scarso impegno in quei settori, che la stessa collegherebbe al “consenso elettorale”.
Rilievi ai quali il primo cittadino contrappone l’ottenimento di un contributo straordinario regionale di 1,5 milioni per il pagamento dei residui passivi oltre al cospicuo risparmio ottenibile per via giudiziaria sui debiti derivanti da forniture di energia.
Ma anche la riscossione per 500 mila euro dalle società, sebbene lo stesso sindaco ammette che “La fatturazione del consumo idrico dovrà trovare una gestione più puntuale e rigorosa, per evitare ritardi di riscossione”.
Da parte di Villafranca 2.0 critiche ad ogni punto della Relazione e richiesta di dimissioni del sindaco pronunciata da Gaetano Lamberto, che, dopo aver ricordato di essere usciti dalla Giunta a luglio 2024, chiede retoricamente “Se il sindaco non sa tenere una maggioranza di chi è la responsabilità? è dei consiglieri o del sindaco che non riesce a svolgere bene il suo ruolo?”, concludendo di essere per l’ultima ipotesi comportante le conseguenti dimissioni.
Soluzione fermamente respinta da Gianfraco Ammendolia, nella doppia veste di consigliere e vicesindaco, e dal capogruppo di maggioranza Andrea Alizzi, che rinnova con la piena fiducia nell’operato del Sindaco e della Giunta”, con senso di responsabilità ha accoratamente aggiunto.
Il consigliere Mario Russo, dopo aver evidenziato che il sindaco sarebbe abbandonato da tutti “come dimostra il fallimento della terza compagine”, si dichiara di rimanere all’opposizione, dicendosi “disponibile a votare quello che ritiene giusto”.
Presenti tutti i componenti della Giunta, assenti i consiglieri Bonanno, Villari e Ruggeri.
