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Volley – Meravigliosa Italia. Le azzurre di Velasco tornano campionesse del mondo

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A Bangkok battuta la Turchia di Santarelli 3-2 in una finale emozionante

Bangkok – Ventitré anni dopo Berlino 2002, l’Italia del volley femminile si riprende il trono mondiale. A Bangkok, le azzurre di Julio Velasco hanno superato in finale la Turchia per 3-2 (25-23, 13-25, 26-24, 19-25, 15-8), al termine di una sfida intensa, lunga e piena di ribaltamenti, capace di tenere col fiato sospeso fino all’ultimo scambio. La nazionale italiana completa così un ciclo straordinario, che negli ultimi due anni l’ha vista trionfare alle Olimpiadi e in due edizioni consecutive della Nations League, allungando inoltre la propria striscia vincente a trentasei partite. Un dominio che non è solo sportivo, ma anche simbolico, perché consacra definitivamente una generazione di giocatrici irripetibile.

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La finale ha confermato quanto la pallavolo possa essere crudele e meravigliosa allo stesso tempo. L’Italia è partita con la formazione titolare, affidandosi alla regia di Orro, alla potenza di Egonu, alla solidità in banda di Sylla e Nervini, alla coppia centrale Danesi-Fahr e alla sicurezza in difesa di De Gennaro. L’avvio è stato equilibrato, con scambi serrati e colpi spettacolari. L’Italia ha trovato continuità in attacco e ha spinto con efficacia al servizio, riuscendo a contenere le fiammate di Karakurt. Il 25-23 finale ha consegnato alle azzurre il primo parziale, vinto con freddezza e lucidità. Il secondo set ha però mostrato l’altra faccia della medaglia. La Turchia ha reagito con forza, trovando in Vargas e Karakurt le protagoniste assolute. Le azzurre hanno sofferto in ricezione, hanno perso brillantezza al centro e hanno commesso troppi errori. Il 25-13, netto e impietoso, ha rimesso tutto in equilibrio, minando per un momento le certezze italiane. Il terzo parziale è stato probabilmente quello più drammatico. L’Italia ha ritrovato aggressività, ha rimesso in moto il muro e ha costruito un vantaggio importante, arrivando fino al 24-21. Proprio quando sembrava fatta, la Turchia ha rimontato grazie al turno in battuta di Vargas, riportandosi sul 24 pari. Ma qui è emersa tutta la personalità delle azzurre: Egonu ha piazzato una diagonale imprendibile e subito dopo ha firmato un ace che ha chiuso i giochi sul 26-24, facendo esplodere la panchina. Il quarto set ha riportato la Turchia in carreggiata. Ancora una volta Vargas si è trasformata in un incubo per la ricezione azzurra, infilando servizi pesanti e attacchi devastanti. L’Italia ha faticato a trovare varchi, ha commesso qualche ingenuità e ha ceduto 25-19, consegnando alla partita un tie-break inevitabile. Al quinto e decisivo set, l’inerzia sembrava pendere dalla parte turca, capace di partire meglio. Ma l’Italia non si è scomposta. Sylla ha guidato la rimonta con il suo carisma, Antropova ha colpito con freddezza e il muro azzurro è tornato incisivo come nei momenti migliori. Sul 7-7, le campionesse del mondo hanno preso definitivamente il comando e non si sono più voltate indietro, allungando fino al 15-8 che ha chiuso la contesa e regalato un successo storico.

Tra le protagoniste assolute della serata c’è stata Myriam Sylla, trascinatrice tecnica ed emotiva, capace di farsi trovare pronta nei momenti più complessi. Paola Egonu, pur con percentuali non sempre impeccabili, ha firmato i colpi che hanno indirizzato il destino della finale. Ekaterina Antropova ha messo la sua firma nel tie-break con attacchi pesanti e decisivi. E come sempre, Monica De Gennaro ha garantito difese e ricezioni di livello mondiale, mantenendo la squadra in vita nelle fasi più complicate. Anche Orro, Fahr e Danesi hanno dato un contributo prezioso, orchestrando un gioco di squadra che, pur tra alti e bassi, ha trovato compattezza quando contava di più. A questo trionfo ha contribuito in maniera determinante Julio Velasco. Il tecnico argentino, che già nel 1990 aveva guidato la nazionale maschile al primo Mondiale e che nel 2024 ha conquistato con le azzurre l’oro olimpico, ha saputo trasmettere calma e fiducia, oltre a una precisa strategia. La sua mano si è vista nelle scelte tattiche e nella gestione emotiva di una partita che rischiava di sfuggire di mano. Velasco ha restituito all’Italia non solo un titolo mondiale, ma anche la consapevolezza di essere diventata un punto di riferimento assoluto per la pallavolo internazionale.

Il successo di Bangkok chiude idealmente un cerchio iniziato con l’Europeo del 2021 e proseguito con i successi olimpici e internazionali degli ultimi anni. Questa squadra ha imparato a vincere con costanza, a soffrire e a reagire, diventando una delle realtà più solide e rispettate del panorama mondiale. Ventitré anni dopo Berlino, le azzurre sono di nuovo lassù, sul gradino più alto, con la medaglia d’oro al collo e un futuro ancora tutto da scrivere.

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