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Vuelta a España 2025 – Analisi 12a tappa – Laredo-Los Corrales de Buelna (km 144,9)

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Laredo – La Vuelta a España 2025 presenta nella 12a tappa un percorso breve ma insidioso che potrebbe regalare nuovi scossoni alla classifica generale. I 144,9 km interamente disegnati nella regione della Cantabria presentano infatti due Gran Premi della Montagna e un dislivello di 2339 metri, un tracciato che lascia intendere una giornata tutt’altro che banale.

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La partenza è fissata a Laredo, con i corridori che dopo 30 km pianeggianti si troveranno subito a scalare il Puerto de Alisas (8,6 km al 5,8%), terreno ideale per i primi attacchi da lontano. Seguirà un lungo tratto centrale meno impegnativo, fino al traguardo volante di Barros al km 105, prima del gran finale con il circuito conclusivo. L’ultimo ostacolo di giornata sarà la Collada de Brenes (7 km al 7,9%), vera asperità della frazione, posta a 23 km dall’arrivo. La salita è dura, con pendenze che potrebbero incoraggiare colpi di mano, mentre la discesa successiva e il falsopiano verso Los Corrales de Buelna garantiranno terreno per eventuali inseguimenti. La vicinanza con l’Angliru, atteso il giorno seguente, dovrebbe frenare gli uomini di classifica, ma l’occasione per guadagnare tempo resta concreta se qualcuno dovesse mostrare segni di cedimento. La corsa sembra disegnata per una fuga da lontano, con tanti uomini pronti a provarci. La UAE Team Emirates XRG ha diverse carte da giocare con Juan Ayuso, Marc Soler e Jay Vine appaiono particolarmente adatti a un profilo simile, soprattutto l’australiano che potrebbe cercare punti preziosi per la classifica scalatori. Ma attenzione anche a outsider di lusso come Santiago Buitrago (Bahrain Victorious), Harold Tejada e Harold Martin Lopez (XDS Astana), Louis Meintjes (Intermarché-Wanty), Eddie Dunbar (Jayco-AlUla), Marco Frigo (Israel-PremierTech) e Jefferson Cepeda (Movistar). Tra i “delusi” chiamati a riscatto ci sono Mikel Landa, Antonio Tiberi e Ben O’Connor, senza dimenticare David Gaudu, che però non sembra ancora in condizione. Non è da escludere nemmeno che la tappa sorrida a corridori più versatili come Bruno Armirail (Decathlon Ag2r), Remi Cavagna (Groupama-FDJ), Magnus Sheffield (Ineos), Nico Denz (Red Bull Bora), Mikkel Bjerg (UAE) o persino Mads Pedersen (Lidl-Trek), che in caso di arrivo ridotto potrebbe avere l’occasione di sorprendere. Gli uomini di classifica potrebbero restare alla finestra, ma se la fuga tardasse a partire o se davanti si infilasse qualcuno in grado di avvicinarsi in graduatoria, non è escluso un finale movimentato. Jonas Vingegaard (Visma-Lease a Bike), deluso per non aver potuto concretizzare nella tappa precedente, ha ancora motivazioni forti, così come Tom Pidcock (Q36.5), che in salita ha mostrato ottime gambe. Restano sorvegliati speciali anche Joao Almeida (UAE), Giulio Ciccone (Lidl-Trek), Felix Gall (Decathlon Ag2r), Egan Bernal (Ineos).

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