Poio – La Vuelta a España 2025 riparte dopo il secondo giorno di riposo con una tappa che potrebbe già incidere sulla classifica generale. I 167,9 km tra Poio e Mos/Castro de Herville non concedono tregua. Il dislivello complessivo sfiora i 3300 metri e la pianura è praticamente assente. Sarà una giornata nervosa, disegnata per logorare i corridori e lasciare spazio tanto ai fuggitivi quanto agli uomini di classifica più ambiziosi. Dopo la partenza la strada sale subito, preludio di una prima parte ricca di strappi e di una lunga ascesa attorno al km 15, capace di fare selezione se affrontata a ritmo alto. La corsa entrerà nel vivo dopo 74 km, con il primo GPM di giornata, l’Alto de San Antoñino (9 km al 4%, con punte all’8,5%). Da qui il terreno sarà ideale per la fuga, che potrebbe trovare il via libera dal gruppo. Il momento più impegnativo arriverà però sull’Alto da Groba (11,3 km al 5,4%, ma con rampe fino al 15%), la salita più dura del giorno. Nonostante manchino ancora 60 km al traguardo, sarà qui che le squadre inizieranno a mostrare le proprie carte. Seguiranno l’Alto de Prado (4,3 km all’8,9%, con picchi del 21%) e altri muri non repertoriati, fino a portare i corridori ai piedi dell’ascesa conclusiva. Il Castro de Herville (8,2 km al 5,2%, con punte al 16%) promette spettacolo: i primi 3 km, molto duri, potrebbero essere il terreno ideale per scatti e forcing, mentre l’ultimo tratto, più pedalabile ma con un nuovo strappo sopra il 10% all’ingresso dell’ultimo chilometro, si presta a decisi colpi di mano.

Tra i protagonisti più attesi c’è naturalmente Jonas Vingegaard. Il danese della Visma-Lease a Bike, se sentirà buone sensazioni dopo il riposo, potrebbe provare a fare la differenza, contando sull’appoggio di compagni come Sepp Kuss e Matteo Jorgenson. La UAE Team Emirates XRG dovrà ancora una volta bilanciare i propri uomini, Joao Almeida resta il leader per la Maglia Rossa, ma Juan Ayuso, Marc Soler e Jay Vine potrebbero inserirsi nella fuga per puntare alla vittoria di tappa. Occhi puntati anche su Jai Hindley (Red Bull-Bora-Hansgrohe), solido e costante nella sua corsa al podio, e sul giovane Giulio Pellizzari, che continua a crescere e potrebbe sfruttare un’occasione se liberato da compiti di gregariato. Tom Pidcock (Q36.5) resta un outsider di lusso in caso di arrivo ristretto, mentre Felix Gall (Decathlon Ag2r La Mondiale) ha l’astuzia per anticipare i favoriti. Il terreno odierno si presta però a tanti scenari, e i nomi degli attaccanti potenziali sono moltissimi, da Egan Bernal a David Gaudu, da Giulio Ciccone a Mikel Landa, passando per giovani in rampa di lancio come Marco Frigo e Markel Beloki. Senza dimenticare gli scalatori puri come Lorenzo Fortunato, Emanuel Buchmann e Wout Poels, capaci di trovare la giornata giusta e ribaltare le previsioni. Sarà insomma una tappa senza respiro, che potrebbe sorridere a una fuga ben costruita ma che, allo stesso tempo, rischia di pesare in maniera significativa nella lotta per la Maglia Rossa. Dopo il riposo, ogni sensazione sarà amplificata e chi avrà recuperato bene potrà guadagnare terreno, chi invece non troverà ritmo rischia di compromettere la sua Vuelta.
