Olot – Dopo la cronosquadre di Figueres, la Vuelta a España 2025 cambia nuovamente scenario e affronta la prima vera giornata pirenaica. La corsa iberica proporrà infatti la sesta tappa, da Olot a Pal (Andorra), che con i suoi 3475 metri di dislivello promette spettacolo e battaglia sia tra gli uomini di classifica sia tra gli attaccanti. L’arrivo è fissato a oltre 1500 metri di altitudine e sarà preceduto da ben quattro Gran Premi della Montagna, ultimo dei quali proprio la salita conclusiva. Il km zero coincide con l’inizio della Collada de Sentigosa (11,4 km al 4,1%), terreno perfetto per i cacciatori di fuga. Dopo una discesa pedalabile, i corridori dovranno affrontare la lunghissima Collada de Toses (24,3 km al 3,5%), salita regolare ma logorante che potrebbe scavare già un primo solco nelle gambe. Seguirà un tratto veloce, con oltre 30 km di discesa e falsopiano, che condurrà al terzo GPM: l’Alto de la Comella (4,2 km all’8%), rampa breve ma ripida nel cuore di Andorra la Vella, potenziale trampolino per i big della classifica grazie anche agli abbuoni in palio in cima. Dopo una breve discesa e un tratto interlocutorio, la strada si impennerà di nuovo per l’ascesa finale verso Pal (9,6 km al 6,3%), che negli ultimi 3,5 km proporrà pendenze costantemente in doppia cifra prima di un breve falsopiano che condurrà al traguardo. Dopo le differenze minime viste a Limone Piemonte e nella cronosquadre, questa potrebbe essere la prima occasione per assistere a distacchi significativi tra i big. Jonas Vingegaard (Visma-Lease a Bike), tornato in Maglia Rossa, parte con i favori del pronostico. Il danese è lo scalatore più forte al via e avrà a disposizione compagni di valore come Matteo Jorgenson e Sepp Kuss per impostare un ritmo selettivo. Gli avversari più temibili sono gli uomini della UAE Team Emirates XRG, Juan Ayuso e Joao Almeida, staccati di appena 8 secondi dal leader: il primo è più esplosivo in salita, il secondo più regolare, ma entrambi potrebbero sfruttare la superiorità numerica per mettere sotto pressione Vingegaard. Occhi puntati anche su Giulio Ciccone (Lidl-Trek), già protagonista sul primo arrivo in salita e desideroso di rifarsi dopo aver solo sfiorato il successo a Limone Piemonte. Il gruppo dei pretendenti alla vittoria non si ferma qui. David Gaudu (Groupama-FDJ) è in grande forma, con una vittoria già all’attivo a Ceres e la Maglia Rossa indossata per un giorno; il francese sembra in grado di lottare di nuovo per il successo. Buone indicazioni sono arrivate anche da Egan Bernal (Ineos Grenadiers), in netta ripresa, da Felix Gall (Decathlon-AG2R La Mondiale), che potrà esaltarsi su una salita dura e regolare, e da Jai Hindley (Red Bull-Bora-Hansgrohe), costante fin qui. Non va dimenticato il giovane Giulio Pellizzari, compagno di squadra di Hindley, che potrebbe tentare un colpo a sorpresa approfittando di una minore marcatura da parte dei rivali. Chi è già attardato in classifica generale avrà libertà d’azione: corridori come Ben O’Connor (Team Jayco AlUla) e Mikel Landa (Soudal Quick-Step) potrebbero cercare gloria personale con un’azione da lontano, mentre Antonio Tiberi (Bahrain Victorious) proverà a difendersi per restare nel gruppo dei migliori. Da valutare anche le ambizioni di Matthew Riccitello (Israel-Premier Tech) e Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team), ancora in cerca di conferme. Naturalmente, non si può escludere che la tappa venga decisa da una fuga ben assortita. Tra i nomi da tenere d’occhio ci sono Marc Soler (UAE Team Emirates XRG), imprevedibile e già all’attacco nei giorni scorsi, i movistaristi Pablo Castrillo e Javier Romo, oltre a Lorenzo Fortunato (XDS Astana) e ai compagni Harold Tejada e Harold Martin Lopez. Altri outsider pronti a provarci sono Santiago Buitrago, Eddie Dunbar, Chris Harper, Junior Lecerf, Marco Frigo, Victor Langellotti, Luca Vergallito, Achier Ryan, Cristian Rodriguez, Kevin Vermaerke, Louis Meintjes, Carlos Verona e David De La Cruz.
