Andorra – La Vuelta a España 2025 ha vissuto una giornata intensa e sorprendente sulle strade di Andorra. A prendersi il successo nella sesta tappa è stato Jay Vine, che ha concretizzato alla perfezione una fuga nata nei chilometri iniziali e gestita con grande intelligenza tattica. L’australiano della UAE Team Emirates XRG è riuscito a fare la differenza nella parte conclusiva, sfruttando la discesa che precedeva la salita verso Pal per anticipare i compagni di avventura e presentarsi ai piedi della salita finale con un margine sufficiente a reggere fino al traguardo. Il suo assolo gli ha permesso di vincere con 54 secondi di vantaggio sul norvegese Torstein Traeen, mentre Lorenzo Fortunato ha chiuso terzo a un minuto e dieci. Il norvegese della Bahrain Victorious ha comunque potuto sorridere al termine della giornata, visto che il suo piazzamento gli è bastato per scalzare tutti i rivali e indossare la Maglia Rossa, con un margine di 31 secondi su Bruno Armirail e poco più di un minuto su Fortunato. La classifica generale ha dunque cambiato volto senza che i grandi favoriti della vigilia muovessero davvero un dito. Il gruppo dei big, infatti, ha lasciato spazio alla fuga fin dalle prime battute, scegliendo una condotta attendista che ha finito per concedere oltre quattro minuti ai protagonisti della giornata. La tappa era partita subito forte con diversi tentativi di allungo che si erano neutralizzati a vicenda, fino a quando, dopo appena 7 km, un gruppo di dieci uomini era riuscito a trovare l’accordo giusto. Con Vine si erano mossi, tra gli altri, Castrillo, Vervaeke, Garofoli, Debruyne, Ryan, Shaw, Armirail, Traeen e Fortunato. Il loro margine è cresciuto rapidamente fino a superare i cinque minuti e mezzo, complice l’atteggiamento guardingo del gruppo principale, controllato dalla Visma-Lease a Bike. Nel tratto centrale la situazione è rimasta stabile, ma sul GPM dell’Alto de la Comella Vine ha deciso di alzare il ritmo, conquistando i punti per la Maglia a Pois e approfittando della discesa per guadagnare terreno sui compagni di fuga. L’attacco si è rivelato quello decisivo. Quando la strada ha iniziato a salire verso Pal, l’australiano disponeva già di quasi un minuto di margine e ha saputo amministrare con freddezza fino all’arrivo. Alle sue spalle, Traeen è stato il più brillante, riuscendo a staccare Fortunato e Armirail negli ultimi chilometri e assicurandosi così la seconda posizione di giornata e, soprattutto, il primato in classifica generale. Per il norvegese è stata una giornata da incorniciare, coronata dalla conquista della Maglia Rossa in una Vuelta che promette ancora sorprese. Nel gruppo dei favoriti le emozioni non sono mancate soltanto nel finale. La prima scossa è arrivata a 5 km dal traguardo, quando Juan Ayuso, compagno di squadra di Vine, è andato in crisi perdendo contatto e accumulando oltre sette minuti e mezzo di ritardo, un passivo che lo estromette di fatto dalla lotta per la classifica generale. Pochi chilometri più tardi è stato Giulio Ciccone a provare un allungo, preparato dall’ottimo lavoro di Verona e Bagioli. L’abruzzese ha trovato la risposta immediata di Jonas Vingegaard, mentre il resto dei big è rientrato poco dopo grazie all’azione di Joao Almeida. Più attardati, invece, David Gaudu, Ben O’Connor e Mikel Landa, che hanno pagato una ventina di secondi rispetto agli altri. Alla fine, i principali uomini di classifica sono giunti assieme, con un ritardo di oltre quattro minuti rispetto a Vine, segno di una giornata vissuta più sull’attesa che sull’attacco. Almeida ha regolato lo sprint per la top ten, mentre il successo di tappa è rimasto saldamente nelle mani di Vine e la leadership è passata sulle spalle di Traeen, nuovo padrone della Vuelta alla vigilia di un’altra frazione di alta montagna che promette nuove scosse e ulteriori colpi di scena.
