Il leader siciliano cambia rotta: lancia una nuova visione politica per il governo della regione ed affida la guida del movimento a Laura Castelli e Danilo Lo Giudice.
Nel corso dell’Assemblea Costituente del movimento Sud Chiama Nord di sabato 8 febbraio al San Paolo Palace Hotel di Palermo, il leader e fondatore del movimento, Cateno De Luca, ha annunciato la decisione di lasciare il ruolo di segretario nazionale.

“Dopo 30 anni di attività di partito, prendo la decisione di non essere più di parte” annuncia davanti ad oltre 2 mila militanti di Sud Chiama Nord. De Luca ha tolto simbolicamente la cravatta con il brand di Sud chiama Nord consegnandola idealmente alla platea, “Resto capogruppo di Sud chiama Nord” conclude. “Da questo momento non dovrete più discutere con me rispetto alle attività di ScN, l’unico ruolo politico sarà quello di capogruppo all’Ars, se Sciotto e Lombardo (gli altri deputati del gruppo all’ARS) me lo consentiranno”.
La Costituente di Sud Chiama Nord è stato un passaggio fondamentale per la politica regionale siciliana che ha portato il dibattito sul dialogo con le altre forze politiche presenti all’ARS e soprattutto con quelle del centrodestra. Un percorso concreto per costruire un progetto politico capace di dare risposte alle esigenze del territorio e dei siciliani.
È qui che Cateno De Luca annuncia la sua “metamorfosi” politica “Oggi segno una svolta nel mio percorso politico: esco di scena come segretario nazionale di Sud Chiama Nord. Lascio la guida a Danilo Lo Giudice e Laura Castelli, che continueranno il cammino che abbiamo tracciato insieme. Non è un addio, ma una trasformazione. Perché io non smetto di fare politica, anzi, voglio dedicare il mio tempo a ciò che conta davvero: portare nei palazzi della politica la concretezza dell’amministrazione.”
Altro annuncio di De Luca è il progetto “TI Amo Sicilia” che verrà presentato il 18 marzo e che rappresenta il cuore della sua nuova visione politica: “La Sicilia ha bisogno di un piano di rinascita, di una visione chiara che la renda il baricentro del Mediterraneo. Noi siamo e resteremo all’opposizione di questo governo di centrodestra, senza ambiguità e senza giochi di palazzo. Ma ai cosiddetti progressisti dico: se davvero volete costruire un’alternativa, servono idee e metodo, non proclami e congiure di palazzo. Noi non siamo mercanti nel tempio, il nostro padrone è il popolo e solo a lui rispondiamo.”
Ribadendo che i suoi obiettivi sono quelli di realizzare progetti concreti e non più la conquista di posti e ruoli politici, vuole mettere a disposizione la sua esperienza amministrativa per costruire un nuovo modello di governo.
Ma sono nuovi progetti per mettere in campo nuovi ideali o metodi per nascondere una sorta di trasformismo politico o come dice De Luca “metamorfosi”? Può nascere una nuova condizione, il metamorfismo, tanto ormai la politica, a tutte le latitudini, ci ha abituati a continue giravolte.
Ma lo stesso De Luca chiarisce il significato di “metamorfosi”: “da amministratore a stratega, da lupo solitario a costruttore di alleanze per amore della Sicilia. Voglio essere architetto e costruttore di un futuro che vada oltre le logiche di potere. La mia sfida è trasformare la politica in azione concreta.”
Ma per chi pensa che la fuoriuscita di De Luca possa indebolire il movimento SCN è fuori strada perché sotto la leadership di Laura Castelli e Danilo Lo Giudice il movimento tenderà a strutturarsi ancora di più, utilizzando “la militanza a punti”, un’innovazione per valorizzare la passione politica di chi si spende per il movimento”.
De Luca sancisce la sua metamorfosi: “non più leader di partito, ma promotore di un nuovo modello politico, capace di incidere realmente sul destino della Sicilia”.
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“La Sicilia che Vorrei”, l’Assemblea Costituente di Sud Chiama Nord traccia la rotta per il futuro
