Il Presidente del Consiglio, da qualche tempo, si è metaforicamente autoimbavagliata.
La Premier, infatti, a seguito dei vari casi che stanno coinvolgendo il Governo relativamente al generale Almasri, per la propria posizione e per quella del Ministro della Giustizia Nordio, e anche riguardo le possibili dimissioni di Daniela Santanchè, non si è esposta più di tanto. Anzi, il suo silenzio è assordante.

Nelle ultime settimane, il Capo del Governo è stata destabilizzata dalle vicende giudiziarie che hanno coinvolto Daniela Santanchè, da quelle che coinvolgeranno il sottosegretario Andrea Delmastro e, da ultima, dalla mozione di sfiducia al ministro Carlo Nordio, per la vicenda Almasri.
In questo senso, la Meloni ha scelto la via del silenzio: aspetta, non si espone e spera che passi la bufera, disertando anche appuntamenti internazionali di rilievo come il Summit per l’Intelligenza Artificiale voluto da Macron a Parigi. La Premier, a quanto pare, non sarà presente neanche alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco di Baviera, appuntamento cruciale dell’agenda Nato, dove si deciderà il futuro dell’Ucraina.
Ci chiediamo per quanto tempo ancora la Meloni riuscirà a portare avanti tale strategia ben precisa, ovvero il non esporsi e il non replicare alle critiche e agli attacchi. Quanto potrà continuare ancora con questo atteggiamento al limite del rispetto istituzionale verso il Parlamento, mancando di rispondere alle opposizioni che ne chiedono a gran voce la presenza in Aula?
In questo senso sono in molti a chiedersi se Giorgia sarà in Parlamento durante il voto di sfiducia al ministro Nordio, oppure non si presenterà, come ha fatto per quello su Daniela Santanchè.
Non ci resta che attendere.
