Groves trionfa, Hindley si ritira
Napoli – La sesta tappa del Giro d’Italia 2025, da Potenza a Napoli, doveva essere una giornata interlocutoria e invece si è trasformata in un pomeriggio drammatico che ha lasciato ferite profonde nel gruppo e nelle dinamiche della corsa rosa. Una tappa che resterà nella memoria per una caduta spaventosa che ha riscritto, almeno in parte, le gerarchie di questo Giro. Tutto è accaduto quando mancavano poco più di 70 chilometri all’arrivo. La corsa si snodava su un tratto di leggera discesa nei pressi di Sarno, con un rettilineo che, in condizioni normali, non avrebbe rappresentato alcuna difficoltà. E invece, l’improvviso inizio di una pioggerella leggera ha trasformato quel tratto in una trappola invisibile. L’asfalto, perfettamente liscio, è diventato scivoloso come una lastra di ghiaccio. È bastata una sbandata di Jay Hindley, vincitore del Giro nel 2022, per generare il caos. Il corridore australiano, gregario di lusso al servizio di Primoz Roglic, ha perso il controllo della bicicletta, forse per una distrazione, forse per l’imprevedibile aderenza dell’asfalto. Quella perdita d’equilibrio ha innescato una reazione a catena che ha coinvolto una ventina di corridori. La caduta è stata violenta, rovinosa, con atleti e biciclette accatastati sull’asfalto.

A terra, oltre a Hindley, sono finiti Mads Pedersen, maglia rosa, Adam Yates, Daniel Martinez, Lorenzo Fortunato e Richard Carapaz. Hindley è stato trasportato in ambulanza con una sospetta commozione cerebrale. Pochi minuti dopo è arrivata la conferma del suo ritiro,un colpo durissimo per la BORA-hansgrohe. Vista la gravità della situazione, la direzione del Giro ha dapprima rallentato la corsa e poi deciso di fermarla completamente per permettere i soccorsi e consentire alle ambulanze di liberare la strada. La neutralizzazione è durata una trentina di minuti e ra ripartenza è avvenuta da Nola, a 55 chilometri dal traguardo, con l’accordo unanime di neutralizzare la tappa dal punto di vista della classifica generale. Niente abbuoni, nessun punto, nessun distacco da registrare. Solo la vittoria di tappa sarebbe stata assegnata
La vittoria è andata all’australiano Kaden Groves, bravo ad approfittare di una situazione tatticamente confusa. A 900 metri dal traguardo ci aveva provato Wout Van Aert con un allungo improvviso, ma il suo tentativo è stato rapidamente rintuzzato. La volata si è risolta in un confronto caotico e poco brillante, vinto da Groves davanti a Milan Fretin, Paul Magnier e Max Kanter.



