All’ospedale di Lipari da quasi due mesi senza colonscopie: è questa un’altra mazzata sulla sanità eoliana dove il nosocomio è ridotto a un punto di primo intervento dove mancano persino una colonna endoscopica e un laser chirurgico.

Un presidio guasto che sta lasciando centinaia di cittadini senza un servizio diagnostico vitale: non solo per i pazienti ambulatoriali ma anche per quelli ricoverati in ospedale con tutti i rischi del caso. Chi deve sottoporsi all’esame, oggi e’ costretto a viaggi estenuanti verso Milazzo, Messina o altre città, oppure rinuncia al controllo. Recentemente a Lipari, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha ribadito che “l’insularità non può e non deve costituire una barriera all’equità di accesso ai servizi, a partire proprio da quelli sanitari”, intervenendo agli Stati generali delle isole minori. E ha aggiunto: “Garantire alle aree più disagiate, come quelle interne o le isole minori, un’assistenza sanitaria di qualità e la sicurezza delle cure significa disporre di reti integrate territorio-ospedale, poter contare su un trasporto sanitario efficiente e su infrastrutture in grado di gestire il primo intervento e l’emergenza, penso anche alle elisuperfici; potenziamento dei servizi di telemedicina; incentivi al personale”.
Precedentemente anche l’onorevole Tommaso Calderone (FI) – nella qualità di presidente della Commissione parlamentare per il contrasto agli svantaggi dell’insularità – ha formalmente richiesto al governatore Renato Schifani e all’Assessore alla Salute Giovanna Faraoni, un intervento che il deputato nazionale ritiene a fronte delle gravi carenze strutturali e funzionali che affliggono il nosocomio di Lipari, presidio sanitario fondamentale per l’intero arcipelago eoliano.
In sintesi, Calderone in una nota ha sottolineato che le segnalazioni ricevute delineano un quadro allarmante, facilmente verificabile tramite sopralluogo, che mette a rischio il diritto alla salute di una comunità già penalizzata dalla condizione geografica insulare.
Ora si spera in un concreto sostegno affinché non sia l’ospedale il vero malato.
(Giovanni Luca Perrone)



