Bella iniziativa, a favore dei soggetti deboli, per il Comune di San Filippo del Mela che con delibera di Giunta Comunale n. 53 del 10 aprile 2025 ha approvato una un protocollo d’intesa tra il Dipartimento salute Mentale ed il Comune di San Filippo del Mela per la realizzazione del progetto “Volontario in comune”.
Da anni il Comune di San Filippo del Mela si vede impegnato sul sociale e soprattutto sulla cultura del rispetto delle diversità, dell’integrazione e sulla tutela dei diritti per prevenire le discriminazioni cercando di sensibilizzare anche le giovani generazioni su questi temi.

Il progetto “Volontario in comune” è stato promosso dal direttore del DSM – Modulo Dipartimentale Milazzo – Lipari nell’ambito delle attività socio-riabilitative promosse dal Distretto socio-sanitario.
L’Amministrazione filippese, il Sindaco Gianni Pino e l’Assessore alle Politiche Sociali, Francesco Iarrera, hanno portato avanti l’iniziativa finalizzata alla stipula del protocollo d’intesa con il Dipartimento Salute Mentale, che si occuperà di coinvolgere gli utenti filippesi a proprio carico e ospiti presso strutture abitative-riabilitative con l’obiettivo di creare opportunità di reinserimento sociale attraverso attività di pubblica utilità da svolgersi nel territorio comunale in vari ambiti (manutenzione del verde pubblico, pulizia edifici comunali, biblioteca, asilo nido, attività di sostegno anziani soli). Precisamente il progetto è rivolto agli ospiti della struttura “Casa delle Rondini” di Cattafi e ai soggetti in carico al CSM. Partecipazione alle diverse iniziative sociali promosse dal Comune di San Filippo del Mela sono alla fine gli obiettivi.
Grande soddisfazione da parte dell’intera amministrazione filippese, del Sindaco Gianni Pino e dell’assessore Francesco Iarrera, che dichiara: “Un altro mio, nostro obbiettivo è impegnare i ragazzi speciali, per aiutarli a migliorare, la loro qualità di vita, e soprattutto lavorare sull’integrazione, su cosa sarà domani, fornire un supporto, giusti strumenti, per loro e per le loro grandi famiglie e creare un ambiente di supporto ed incoraggiamento per farli sentire a proprio agio nella loro SPECIALE UNICITÀ”.
