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Tour de France 2025 – Pogacar vince a Mur-de-Bretagne e si riprende la maglia gialla

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Mur-de-Bretagne – Tadej Pogacar ha conquistato con autorità la settima tappa del Tour de France 2025, imponendosi sul traguardo in salita di Mur-de-Bretagne con uno sprint ristretto che ha piegato la resistenza del solito, instancabile Jonas Vingegaard. La vittoria gli consente anche di riconquistare la maglia gialla, tolta dalle spalle di Mathieu van der Poel, che ha ceduto nel finale dopo aver difeso il simbolo del primato per due tappe.

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La frazione ha seguito uno spartito già noto ma sempre efficace. Una fuga composta da cinque corridori ha animato le prime ore di corsa, guadagnando un margine importante sul gruppo. Tra gli attaccanti c’era anche l’italiano Andrea Vendrame, insieme a Elie Gesbert, Rémi Cavagna, Tim Declercq e Romain Grégoire. Il plotone ha lasciato spazio fino a sei minuti, poi ha iniziato un inseguimento metodico e progressivo, con la UAE Emirates e la Visma-Lease a Bike in prima linea a dettare il ritmo. La ripresa dei fuggitivi è arrivata a dodici chilometri dal traguardo, proprio mentre la corsa entrava nella fase più nervosa e imprevedibile. La Mur-de-Bretagne, salita breve ma intensa, era il punto chiave della giornata. Pogacar, come copione, a 200 metri dal traguardo ha un’accelerazione netta, senza appello, che gli ha permesso di tagliare il traguardo con una bici di vantaggio e le braccia al cielo. Dietro di loro, il resto del gruppo si è sfaldato, con Jonas Vingegaard e Oscar Onley a inseguire per raccogliere i piazzamenti. Van der Poel ha ceduto proprio sul finale. Il corridore olandese ha provato a resistere con orgoglio, ma il ritmo imposto dai big lo ha rapidamente escluso dalla lotta per il successo. Ha tagliato il traguardo con una quarantina di secondi di ritardo, sufficienti a perdere la leadership della classifica generale. La maglia gialla torna dunque sulle spalle di Pogacar, che ora guida la corsa con 54 secondi su Evenepoel, terzo il francese Vauquelin a 1’12”, mentre Vingegaard è attualmente fuori dal podio, occupando la quarta posizione a 1’17”.

La giornata, però, non è stata priva di tensione e colpi di scena. A otto chilometri dal traguardo, una caduta in un tratto veloce e tortuoso ha coinvolto diversi corridori. Tra i più danneggiati figurano Joao Almeida, Enric Mas e Santiago Buitrago. Il portoghese, prezioso gregario di Pogacar, è riuscito a ripartire dolorante, con diverse escoriazioni, ma ha perso tempo prezioso. Mas e Buitrago, invece, sono rimasti a terra più a lungo e le loro condizioni destano preoccupazione, si teme per un possibile ritiro nelle prossime ore. L’incidente ha inevitabilmente aumentato la tensione nel gruppo, spezzando il ritmo e rendendo ancora più caotico l’approccio alla salita finale. Non meno significativa è stata l’assenza al via di Mattia Cattaneo. Il corridore italiano, uomo fidato di Remco Evenepoel, non ha preso il via a causa di problemi fisici emersi nella serata precedente. Un ritiro che pesa, soprattutto in vista delle tappe di montagna, dove la squadra belga dovrà inventarsi nuove soluzioni per supportare il proprio capitano.

Con la giornata di oggi, Pogacar ha lanciato un segnale forte a tutti i suoi avversari. Non solo ha dimostrato di essere in grande condizione, ma anche di saper gestire con lucidità i momenti decisivi e di poter contare su una squadra compatta e organizzata. La sua superiorità in salita, soprattutto sugli arrivi esplosivi come quello di oggi, sembra difficilmente contrastabile. Vingegaard, pur battuto sul traguardo , non ha perso terreno in classifica e continua a mostrarsi solido e determinato. Anche Evenepoel, pur rimanendo più indietro, appare sereno e fiducioso, forte anche del secondo posto nella classifica generale. Il portacolori francese Vauquelin si conferma un valido outsider.

Il Tour de France 2025 ha dunque ritrovato il suo padrone, almeno per ora. Pogacar è tornato in maglia gialla con l’autorità di chi sa cosa vuole e come ottenerlo. Ma la corsa, come insegna la sua lunga storia, premia solo chi resiste fino all’ultimo. E i colpi di scena, sulle strade di Francia, sono sempre dietro la curva.

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