Milazzo – C’è una partita che non vale punti, ma pesa quanto una finale. Una partita che non modifica la classifica, ma dice molto della dignità, dell’orgoglio e del legame profondo tra una squadra e la sua gente. È quella che andrà in scena al PalaCiantro, dove la Nino Romano Milazzo disputerà l’ultima gara del campionato di Serie C femminile contro l’Amando Volley Santa Teresa di Riva. Un saluto al pubblico di casa, sì, ma anche un’occasione per chiudere a testa alta una stagione travagliata. Il terzo posto è già acquisito. Non ci sono calcoli da fare, né speranze da coltivare in chiave play-off. La formula del campionato è chiara, e solo le prime due accedono alla fase promozione. Eppure, dentro questa partita si condensano mesi di lavoro, sacrifici, sogni infranti, ma anche tanta voglia di ricominciare. L’annata della Nino Romano è stata un’opera in due atti. Il primo, esaltante, fatto di vittorie, entusiasmo e ambizioni più che legittime. Il secondo, più amaro, segnato da infortuni in serie, scelte forzate e un rendimento inevitabilmente calato. Il punto di rottura è arrivato proprio contro l’Amando Volley, nella gara d’andata, con un 3-1 che ha avuto il sapore di beffa e insieme di sveglia brutale. Una sconfitta che ha escluso le mamertine dalla Coppa Sicilia e interrotto bruscamente la rincorsa alla vetta. Ma quella caduta non ha scalfito lo spirito di una squadra che ha continuato a lottare, a ricomporsi con quel che aveva, a reinventarsi pur di onorare ogni impegno. Rossella Motta, una delle colonne del gruppo, oggi ancora alle prese con problemi fisici, lo racconta con voce ferma:

“Vogliamo chiudere con una vittoria, soprattutto per riscattare quella sconfitta dell’andata che ancora brucia. Il pubblico ci è stato vicino in ogni momento e merita di essere ringraziato con una prestazione all’altezza della nostra identità.” Quella di oggi non sarà una passerella. Sarà una celebrazione del senso di appartenenza, di una maglia indossata con fierezza anche nei momenti più duri. Perché la Nino Romano non ha mai mollato. Nonostante i numerosi infortuni, su tutti quelli di Sofia Cucinotta e della stessa Motta, la squadra ha tenuto la rotta, salvaguardando almeno in parte il progetto tecnico. “Il ginocchio mi ha tenuta fuori da gennaio – racconta Sofia – ma sto recuperando e spero di tornare al meglio il prossimo anno. Intanto vogliamo chiudere in bellezza. Una vittoria per noi, per il gruppo e per chi ci ha sostenute con passione ogni settimana.” C’è qualcosa di più profondo, oggi, del semplice risultato. C’è la necessità di lasciarsi alle spalle le delusioni con un sorriso, magari anche con qualche lacrima, ma a testa alta. Perché un ciclo non si chiude mai davvero: si trasforma, si evolve, si carica di nuova energia. E questa squadra, con il ritorno delle infortunate e una base solida, ha tutto per ripartire. Dall’altra parte della rete ci sarà un’Amando Volley molto diversa da quella dello scorso anno. La squadra di coach Prestipino, capace nella passata stagione di sfiorare la promozione in B2, ha vissuto una stagione grigia, in cui nulla è andato come previsto. Chiuderà al sesto posto, lontana dalle posizioni che contano, frenata da una serie di difficoltà gestionali e tecniche, oltre che da gravi assenze come quella dell’opposta Barbora Basile, infortunatasi proprio nel periodo centrale della stagione. La vittoria sull’andata contro Milazzo è rimasta un episodio isolato. Da allora, appena 8 punti in 8 partite, e una clamorosa sconfitta interna contro la Pallavolo Oliveri, che lotta per evitare la retrocessione. Un crollo inatteso per una squadra che sembrava costruita per ben altri traguardi. Milazzo, invece, oggi gioca per sé stessa. Per la propria gente. Per quella piccola grande comunità sportiva che ha riempito le gradinate del PalaCiantro con tamburi, cori, sorrisi e applausi. Oggi non ci saranno verdetti, ma ci sarà un verdetto del cuore e la Nino Romano vuole vincerlo. Una vittoria per chi ha dato tutto. Per chi ha stretto i denti. Per chi è rimasta in panchina a tifare con le stampelle. Per chi ha lavorato dietro le quinte. Per chi c’era anche quando il treno promozione è sfuggito via. Il sipario sta per calare. Ma prima, un ultimo ballo. Non da comparse, ma da protagoniste. Con il fuoco negli occhi, le mani alzate, e il sorriso di chi, nonostante tutto, può dire con fierezza: “Noi c’eravamo. E ci saremo ancora.”
