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Atletica – Al via il Grand Slam Track, la rivoluzione dell’atletica

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Michael Johnson lancia la sua lega per riportare gli atleti al centro

Il Grand Slam Track è la nuova, ambiziosa lega di atletica leggera ideata da Michael Johnson, uno dei più grandi velocisti della storia. Vincitore di quattro ori olimpici e otto titoli mondiali, Johnson è stato il primo, e tuttora unico, atleta ad aver conquistato l’oro nei 200 e nei 400 metri nella stessa edizione dei Giochi Olimpici, ad Atlanta nel 1996. La sua credibilità e il suo peso nel mondo dell’atletica sono indiscutibili, e proprio da questa posizione di forza nasce la volontà di trasformare il modo in cui questo sport viene organizzato, promosso e vissuto dai suoi protagonisti. L’idea di Johnson, annunciata durante i Giochi Olimpici di Parigi del 2024, è quella di costruire un nuovo circuito capace di restituire valore e centralità agli atleti, con una struttura professionale, premi concreti e una narrazione coerente che porti il pubblico a seguire rivalità e progressioni lungo tutta la stagione. L’atletica, secondo Johnson, ha da troppo tempo sofferto di una frammentazione che rende difficile costruire storie, coinvolgere fan e dare continuità alle prestazioni. Il Grand Slam Track nasce proprio per rispondere a questa esigenza.

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La lega si basa su un format innovativo, pensato per esaltare la competitività tra atleti di élite e garantire spettacolo ad ogni appuntamento. Gli atleti sotto contratto sono 48 e ricevono uno stipendio fisso per la partecipazione ai quattro eventi principali della stagione, chiamati Slam. A questi si aggiungono altri 48 sfidanti selezionati per ogni evento, divisi in sei categorie – brevi e lunghi sprint, ostacoli brevi e lunghi, media e lunga distanza – con distinzioni per uomini e donne. Ogni atleta gareggia in due eventi per ciascuno Slam, e in ogni prova vengono assegnati punti in base al piazzamento. La somma dei risultati determina non solo il vincitore dello Slam (che riceve 100.000 dollari), ma contribuisce anche alla classifica generale della stagione. Il montepremi totale è di 12,6 milioni di dollari, una cifra che rappresenta un netto salto di qualità rispetto alle attuali opportunità offerte ai professionisti dell’atletica leggera. Ma al di là dell’aspetto economico, ciò che rende il Grand Slam Track un progetto rivoluzionario è la volontà di costruire una narrativa coerente, continua e appassionante, dove i migliori si sfidano costantemente e non solo in occasione di Mondiali o Olimpiadi.

La stagione inaugurale prende il via dal 4 al 6 aprile a Kingston, in Giamaica, presso l’Independence Park, un luogo simbolico per l’atletica caraibica. Dopo la tappa inaugurale, la lega si sposterà negli Stati Uniti per le restanti tre date: dal 2 al 4 maggio a Miami, dal 30 maggio al 1° giugno a Philadelphia, e dal 27 al 29 giugno a Los Angeles. Tre delle quattro tappe sono dunque americane, una scelta strategica che riflette l’obiettivo di consolidare prima il format nel mercato statunitense, per poi valutare l’espansione internazionale già a partire dal 2026. Johnson ha dichiarato di aver ricevuto manifestazioni di interesse da almeno dieci città nel mondo e che un evento nel Regno Unito è tra le possibilità più concrete per il futuro.

Il parterre di atleti è di altissimo livello, con alcune delle stelle più brillanti dell’atletica mondiale già confermate. La prima ad essere annunciata è stata l’americana Sydney McLaughlin-Levrone, campionessa olimpica e detentrice del record mondiale nei 400 metri ostacoli, uno dei volti più riconoscibili e dominanti dello sport attuale. Nei 1500 metri maschili sarà presente l’intero podio olimpico con Cole Hocker, Josh Kerr e Yared Nuguse, anche se mancherà Jakob Ingebrigtsen, protagonista di uno dei duelli più accesi degli ultimi anni proprio contro Kerr. Tra i britannici figurano Daryll Neita, Matthew Hudson-Smith e Zharnel Hughes, mentre a Kingston parteciperanno anche Dina Asher-Smith, Neil Gourley e Melissa Courtney-Bryant. Nel settore femminile spicca anche il nome della keniana Mary Moraa, campionessa mondiale negli 800 metri. Grandi assenti della prima tappa sono invece Keely Hodgkinson, ancora alle prese con un infortunio, e Noah Lyles, oro olimpico nei 100 metri a Parigi, la cui partecipazione agli altri eventi è ancora incerta.

Il Grand Slam Track si propone quindi non solo come un circuito di gare, ma come un vero e proprio prodotto sportivo moderno, con uno storytelling pensato per costruire attesa e identificazione. La presenza di Michael Johnson come ideatore e garante del progetto gli conferisce una legittimità speciale, e l’impatto iniziale fa pensare a un format capace di cambiare profondamente il panorama dell’atletica. Se avrà successo, potrebbe segnare un punto di svolta nella gestione e promozione di questo sport, dando finalmente agli atleti lo spazio e il prestigio che meritano

 

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