Clamoroso! A ben 18 anni di distanza si riapre l’indagine riguardante uno dei delitti che hanno riempito le cronache dei nostri TG, speciali, giornali, e parliamo del “giallo di Garlasco” che vide protagonista inconsapevole la povera Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007.
Un omicidio per il quale è stato condannato in via definitiva nel 2015 il fidanzato Alberto Stasi, in carcere a Bollate da 10 anni. Oggi il colpo di scena: una probabile revisione del processo perché sotto le dita della vittima ci sarebbero tracce del Dna di Andrea Sempio, oggi 37enne e che all’epoca del delitto ne aveva 19, amico del fratello di Chiara.
Un giovane che conosceva la vittima, frequentava la villetta di via Pascoli e nei giorni precedenti al delitto ha avuto contatti telefonici con Chiara. Sempio è ora indagato dalla procura di Pavia per concorso in omicidio con Stasi. Domani Sempio, dovrà presentarsi nella sede della scientifica dei carabinieri di Milano per essere sottoposto all’esame salivare e al tampone in modo «coattivo» su ordine del giudice dopo che la scorsa settimana ha negato l’assenso all’esame del Dna, come ha confermato il suo difensore, l’avvocato Massimo Lovati.
Il suo nome era già emerso nel 2016 quando la difesa di Stasi aveva presentato una perizia genetica ma all’epoca la si bollò come «non utilizzabile», idem nel 2020. Ora però a procedere nei confronti di Sempio è la stessa procura di Pavia, guidata dal procuratore Fabio Napoleone e dall’aggiunto Stefano Civardi, che ha delegato i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano. Vedremo gli sviluppi… intanto il Paese è con il fiato sospeso…
