Dopo aver ferito a morte Sara Campanella, è scappato da Messina cercando riparo nella sua città d’origine, Noto.
Proprio nel comune siracusano è stato rintracciato nella notte dai carabinieri. Argentino ha 27 anni e frequentava lo stesso corso universitario di Sara, qui l’ha conosciuta. “Con cadenza regolare – si legge nel provvedimento di fermo – importunava la vittima, proponendosi, chiedendole di uscire e di approfondire il loro rapporto, non fermandosi neppure innanzi al rifiuto della ragazza”.

In base alle indagini, sottolinea il procuratore di Messina Antonio D’Amato, è emerso che “c’erano state delle attenzioni di questo giovane anche in maniera insistente e reiterata nel tempo”. Tuttavia, ha aggiunto D’Amato, “non essendosi mai trasformate in qualcosa di minaccioso e morboso, non avevano destato una particolare preoccupazione nella vittima che pure aveva condiviso con le compagne di corso il fastidio per queste attenzioni che si andavano ripetendo nel tempo”.
Nell’ultimo messaggio che ha mandato alle amiche, Sara lo definiva “il malato”. E questo per gli atteggiamenti persecutori, per lo stalking continuo. Argentino è accusato di omicidio pluriaggravato.
La notizia del suo arresto per l’omicidio di Sara è ormai di dominio pubblico nei bar e nelle strade di Noto, la bellissima città turistica del Siracusano. Il padre è un operaio e la mamma una casalinga, una famiglia semplice, normale, come quella di Sara, oggi al centro di una tragedia senza alcuna colpa, solo quella di avere un figlio omicida. “La notizia lascia sgomenta tutta la comunità e devasta sia la famiglia di Sara, a cui va tutto il mio cordoglio e la mia vicinanza, ed anche la famiglia del ragazzo che sarà distrutta” ha commentato il sindaco di Noto, Corrado Figura, che non conosce la famiglia Argentino.
Intanto si apprende che il legale Raffaele Leone ha rifiutato il mandato di difendere Stefano Argentino, dopo la richiesta che gli era pervenuta dalla famiglia del giovane. “Una scelta personale”, così il professionista, titolare di uno studio legale a Noto, ha motivato la sua scelta. Leone parteciperà comunque all’udienza di convalida e all’interrogatorio di Argentino fissata alle 10.30 di stamattina, 2 aprile, all’interno del carcere di Gazzi.
Tutto il Paese in queste ore piange Sara Campanella, tutti chiedono una pena esemplare per l’omicida, l’auspicio è che non si verifichi ciò che spesso è avvenuto in passato ovvero che dopo il clamore mediatico di queste ore tutto cada nel dimenticatoio: chi sbaglia deve necessariamente ed inevitabilmente pagare per le proprie scriteriate azioni. Nulla può giustificare questa violenza cieca e assurda, questo farsi giudici della vita altrui.
