“San Sebastiano” a Barcellona Pozzo di Gotto e “l’Assunta” a Novara di Sicilia.
Una fra le tradizioni che vengono mantenute e tramandate, soprattutto nei centri più antichi, è quella delle processioni religiose, che, in alcuni casi, affondano le radici nella storia di quel determinato territorio.

Vogliamo partire da due fra le più caratteristiche processioni che si tengono nella provincia di Messina, e parliamo di San Sebastiano a Barcellona Pozzo di Gotto e della Madonna Assunta a Novara di Sicilia. Si tratta di due cosiddette “feste patronali” che sono molto differenti fra loro già a partire dal periodo in cui si svolgono, l’una in pieno inverno, il 20 gennaio, l’altra nel cuore dell’estate, il 15 agosto. E proprio per questo abbiamo deciso di partire da questi due tradizionali appuntamenti che coniugano, come vedremo, fede, storia, usi, tradizioni, arte culinaria.
L’11 gennaio prende il via nella Basilica minore dedicata al Santo, la Novena di San Sebastiano, che da il via alle celebrazioni, anticipate dalla “discesa” della bellissima statua del Santo dalla propria cappella e la posa della stessa sulla Vara. Quindi, dopo i nove giorni nei quali si alternano in Basilica le varie “categorie” che partecipano cantando e pregando il Patrono, si giunge finalmente al tanto atteso giorno della Festa Liturgica del Martire. Ogni 20 gennaio il centro cittadino di Barcellona Pozzo di Gotto compreso tra Piazza Duomo e Piazza San Sebastiano è popolato da una pittoresca moltitudine di bancarelle con la presenza nell’aria del profumo intenso della “Giaurrina”, il caratteristico dolce realizzato con miele caramellato che viene a lungo sbattuto, mentre è ancora tiepido e malleabile, contro un’asta di legno munita di un gancio.
L’origine della Festa di San Sebastiano Martire storicamente si può far risalire alla fine del ‘500, quando, nella contrada denominata “Bassalona” dipendente da Castroreale, venne costruita una grande Chiesa, dedicata al Santo Martire, perchè proteggesse la zona dalla peste che, infierendo nella vicina Messina, era ormai diventata un terrificante flagello. Verso la fine del sedicesimo secolo, era infatti vivo il ricordo, e con esso la paura, della peste che a più riprese (anni 1524 – 1575 – 1576 ) aveva imperversato in Sicilia, causando grande strage, soprattutto a Messina.
Da allora puntualmente ogni anno si rinnova a Barcellona P.G. la Festa di San Sebastiano: sin dal mattino iniziano le Celebrazioni Eucaristiche, tutte frequentatissime. Il giro della Banda Musicale per le vie cittadine, l’accoglienza sul sagrato della Basilica dell’Arcivescovo che celebra il Solenne Pontificale delle 11.00, sono momenti irrinunciabili. Nel pomeriggio alle 15.30 il via alla Processione del bellissimo simulacro di San Sebastiano, il rientro all’imbrunire, intorno alle 17.30. Alle 19.00 l’ultima Celebrazione mentre fino a tarda serata Piazza Duomo e Via Roma saranno strapiene di gente in giro fra le bancarelle a godersi la festa passeggiando e sgranocchiando, profumata “calia” o gustando proprio la “Giaurrina”, il dolce tipico della festa.
Nel cuore dell’estate, in quella notte di ferragosto che in tanti trascorrono su una spiaggia a fare falò ed a gustare anguria ghiacciata, la comunità tutta di Novara di Sicilia festeggia la propria Patrona e Protettrice Maria SS. Assunta nel giorno della sua Festa Liturgica, proprio il 15 agosto. Dalle ore 21.00 e fino alle 2.00 del mattino del 16 la protagonista assoluta è stata LEI, in quella Solenne Processione notturna che rappresenta una sorta di “Capodanno”, l’alfa e l’omega, l’inizio e la fine di un anno, l’anno di ciascun novarese, residente o lontano dal proprio borgo.
Una statua che per i novaresi… è la Madonna. Una leggenda narra che nella salita dell’Abbazia l’Assunta “in carne e ossa” e certamente in spirito scende dal cielo per sostituirsi alla statua. In forma di rispetto quando questa viene posta sulla vara è avvolta in lenzuola bianche per non permettere agli umani di toccare il Divino. Un mix di tradizione, fede, credenza popolare che rappresenta la peculiarità dell’Assunta di Novara. L’opera lignea realizzata nel 1764 dallo scultore napoletano Filippo Colicci, successivamente venne ritoccata dallo stesso autore (1769) nelle mani, che vennero rese asportabili, e probabilmente nel manto. Venne donata da Don Mario Sofia che nel suo testamento lasciò precise disposizioni sulla costruzione di un degno altare in suo onore nonché sulla perpetua cura dello stesso; al fratello, il canonico Girolamo Sofia, si deve la vara lignea su cui ancora viene portata in processione.
Originariamente il colore della veste dell’Assunta era rosa pallido con delle “S” stilizzato, mentre il manto era color del cielo, vennero mutati in rosso e blu nel 1936 in seguito ad un restauro che comunque non toccò l’originario splendore del viso. Il “Menzagustu” a Novara di Sicilia viene aperto con i “botti”, la Banda Musicale “G. Caruso” fa il proprio giro per le vie del borgo mentre alle 11.30 nella Chiesa Madre si tiene la Santa Messa Solenne alla presenza delle Autorità civili e militari.
La grande processione dell’Assunta inizia alle 21.00 in punto subito dopo l’accensione degli oltre 160 ceri posti sull’artistica vara ed il canto dell’Ave Maris Stella da parte dei portatori inginocchiati ai Suoi piedi, con la Madonna che indossa già da qualche giorno tanti gioielli ex voto dei fedeli: una cintura d’oro massiccio, un cuore di grandezza naturale (in oro) con diamanti e il prezioso stellario con 12 delicate auree rose, sormontato da un fregio “a frasca”. Tre colpi di martello sul bracciolo della vara dati da Mario Affannato con un particolare martello intarsiato, gli evviva e Lei sulla porta della Matrice, la Piazza Duomo e le vie limitrofe traboccavano di gente, la banda musicale novarese ad intonare “Borgosesia”, divenuta a tutti gli effetti “la marcia dell’Assunta di Novara”, mentre
stupendi hanturium e rose, nella tonalità che variano di anno in anno, sulla vara rendono ancor più bella Maria.
Ecco la scalata verso l’Abbazia dove vengono cantate le litanie nell’ora della sosta, quindi giù verso Piazza Michele Bertolami lungo l’antica Via La Marmora, e intorno alla mezzanotte l’arrivo dell’Assunta in Piazza Bertolami, cuore del borgo, uno dei momenti più belli ed emozionanti. Altre litanie, fuochi pirotecnici ma… non è ancora finita. L’ultimo tratto della processione dalla Piazza Bertolami al Duomo è sempre il più sentito. La Madonna portata a spalla dai portatori ormai stanchi dalle ore di processione frabgli Evviva e… tre passi avanti e due indietro. Novara è lì, tutta lì, non dietro la vara ma davanti… cammina all’indietro guardando Lei. Alcuni l’aspettano in chiesa ma non sanno cosa si perdono: il novarese “ca scorcia” ha bisogno di essere con la propria Mamma proprio in quei suoi ultimi passi nel borgo. Un’ora esatta per un percorso relativamente breve fra la piazza Bertolami ed il Duomo, un’ora che nonostante la stanchezza si vorrebbe non finisse mai… Poi ecco i botti, il rientro, i tre colpi di martello sul bracciolo, l’Assunta posata fra gli applausi dei fedeli che accorrono ai piedi di Lei a prendere un po’ di cera da portare a casa. Come sempre… la guardano in viso, la salutano, e la malinconia fa per un attimo capolino, lasciando poi il posto alla speranza di un anno migliore, un anno partito il 16 agosto e che finisce il prossimo “Menzagustu”, quando si potrà rivedere nuovamente la Madonna Assunta in giro per Novara di Sicilia.
Ed il prossimo 15 agosto 2025 la Madonna Assunta sarà accompagnata (accade ogni 5 anni) da 14 statue di Santi a farLe da “Corona”, sarà l’Apoteosi dell’Assunta, nuovamente istituita in occasione del Giubileo del 2000 dall’allora Arcivescovo Mons. Giovanni Marra e che è stata riproposta nel 2005, nel 2010 e nel 2015 (saltata
nel 2020 causa Covid).
