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Scemi di guerra e alternative neonaziste

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Mentre scrivo, a Berlino si consuma l’ultima battaglia tra “putiniani” e filoucraini, tra buoni e cattivi, tra erbivori e carnivori.

Una storia ridotta a categorie, sminuita spudoratamente così dalla propaganda europea; una propaganda che ha fatto una vittima eccellente, la stessa Unione europea che l’ha concepita nell’ormai lontano febbraio 2022. In questi ultimi tre anni tutto è stato scritto, tutto e il contrario di tutto, tranne la sacrosanta verità della Storia, che oggi, matrigna, trionfa sulle menzogne architettate da giornalai ed editori “liberal”.

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La Russia ha perso la guerra, la Russia arretra grazie alla controffensiva di Kiev, la Russia in default, ai russi mancano divise, microchip, missili, munizioni, baionette e caramelle. Si è trattata di una farsa che in principio del 2025, in posizione di estrema unzione, tenta di celarsi dietro alla semplicistica lettura della matrice neonazista dell’AfD, l’Alternative for Deutschland, il partito antisistema tedesco guidato da una donna unita in matrimonio con una donna di origini cingalesi con la quale haadottato due bambini. Insomma, un esempio di leader neonazista.

Quindi, tutt’ad un tratto neonazisti ovunque, dalla Germania a Mosca! Ma l’Europa, che ha sbagliato tutto, cosa può fare per rimediare? Niente se non aggiungere sanzioni ad altre sanzioni, cioè carta straccia. Tuttavia, sminuire adesso il ruolo di Vlodomir Zelensky sarebbe un insulto a chi è morto in trincea. Diversamente da Marco Travaglio, l’unico che ha in maniera lucida ha raccontato la volgare propaganda europeista sulla guerra in Ucraina, ritenere il presidente ucraino come “l’ultimo dei responsabili” della guerra sarebbe ingiusto.

Zelensky avrebbe potuto concludere il conflitto già entro l’estate del 2022 ma ha preferito accodarsi nientemeno che a Boris Johnson – nel frattempo il Regno Unito ha cambiato quattro primi ministri – il primo antirusso d’Europa, colui che ha impedito al credulone di Kiev di firmare il cessate il fuoco. Al netto della deficienza politica di Zelensky, l’elenco delle gravi responsabilità perpetrate dall’ex comico esiste ed ha un contenuto spaventoso.

Il presidente ucraino ha svenduto il suo paese a interessi stranieri, ha fatto massacrare una generazione di giovani ucraini, ha abolito i partiti e la libertà di culto (la Chiesa ortodossa russa è perseguitata), ha instaurato la legge marziale, ha prorogato il suo mandato senza indire elezioni. Ha tradito il suo popolo. Avrebbe potuto scegliere la pace in un contesto neutrale, “finlandizzando” il suo Paese trasformandolo in un egregio modello di repubblica federale est-europea.

Come andrà a finire allora? L’Ucraina verrà nei fatti spartita, Zelensky e sua moglie dal loro esilio dorato continueranno a firmare le prime pagine di Vogue, mentre per l’Unione europea si prospetta ormai un futuro roseo, come quello dell’impero austro ungarico nel 1918. A noi scemi di guerra non resterà che trovare da soli una cura di fronte a tale desolante contesto. Una piccola nota per Vladimir Putin: “Sei una volpe. Ma prima o poi tutte le volpi finiscono in pellicceria”.

(Domenico Mazza)

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