Salone principale dell’NH Hotel di Palermo gremito di rappresentanti istituzionali, della politica e del mondo della cooperazione, quello che ha ospitato XVII Congresso AGCI Sicilia, presieduto dal presidente nazionale AGCI, Giovanni Schiavone.
Numerosi anche gli interventi che hanno seguito l’ampia e articolata relazione di Michele Cappadona, che alla fine è stato rieletto Presidente dell’associazione delle cooperative siciliane, per il prossimo mandato. La relazione che Cappadona ha presentato, vertiva sull’attualità e sul futuro dell’AGCI Sicilia con lo slogan “Cooperazione è Innovazione”.
Presenti, tra gli altri, l’Assessore regionale delle Attività Produttive Edy Tamajo, il deputato all”Ars Vincenzo Figuccia, il direttore generale dell’Assessorato regionale Attività produttive Dario Cartabellotta, il presidente regionale Confindustria Sanità Franco Ruggeri, il presidente nazionale Unci Andrea Amico, il presidente Gal Tirrenico Mare Monti Borghi Carmelo Pietrafitta, tanti altri deputati regionali siciliani ed esponenti del mondo istituzionale ed economico.
Il presidente regionale, Michele Cappadona ha tracciato le linee guida per il nuovo mandato, rilanciando l’idea della Sicilia come hub del Mediterraneo, ponte tra Europa, Asia e Africa. Un passaggio anche sull’inerzia delle istituzioni che da anni blocca il progetto di fusione (IRCA) dei due enti di credito siciliani, IRCAC e CRIAS.
Si è discusso sulle problematiche del settore sociosanitario e principalmente sul mancato aggiornamento dei tariffari da parte della Regione, che hanno provocato difficoltà agli enti del terzo settore. Passando alla critica per la soppressione dell’Albo delle strutture socio-assistenziali per disabili psichici (Decreto 1326/2024), che mette a rischio 1.250 posti di lavoro e l’assistenza a 2.300 persone per il quale diciassette cooperative hanno presentato ricorso al TAR. Si è parlato anche dell’accoglienza ai minori stranieri non accompagnati e ai ritardi dei fondi e nella gestione delle assegnazioni che hanno creato danni alle cooperative, soprattutto nell’agrigentino.
Tanti altri gli argomenti posti da Michele Cappadona, dalle critiche al modello della ZES Unica con la proposta per zone franche nelle zome montane e turistiche, all’allarme per lo spopolamento soprattutto per le aree interne.
“A più di un anno dalla sigla del nuovo ccnl delle cooperative sociali, la Regione Siciliana e gli Enti Locali competenti dell’Isola – dichiara Cappadona – non hanno recepito e aggiornato i tariffari con cui vengono pagati i servizi di assistenza e accoglienza sociale e sociosanitaria, non tenendo costo dei maggiori costi del lavoro in un settore deve gli oneri sono prevalentemente quelli del personale”.
“Spiace prendere atto – continua – degli effetti disastrosi provocati ancora una volta dalla mancata concertazione del Governo regionale con gli operatori e associazioni di settore. Il Decreto congiunto n. 1326/2024 degli assessorati regionali Salute e Famiglia – sottolinea Michele Cappadona – sopprime l’Albo regionale delle strutture socio assistenziali, e nello specifico delle comunità alloggio per disabili psichici in possesso degli standard organizzativi e strutturali al momento previsti. Si tratta di circa 230 strutture che accolgono 2.300 utenti. Il decreto elimina figure professionali assolutamente necessarie e mette a rischio oltre 1.250 posti di lavoro”.
“Ritengo sia intollerabile – dichiara Michele Cappadona – la superficialità con cui si emanino disposizioni che prevedano una data, il 21 novembre 2025, entro cui non è dato sapere se i disabili psichici ospitati nelle attuali strutture residenziali saranno espulsi senza porsi il problema di dove dovrebbero andare: non si tratta di pacchi ma di persone”.
“Non nascondiamo il timore che l’adozione di misure così stravolgenti il sistema non porti nei fatti ad infrangere il sogno di Basaglia con il ritorno in Sicilia dei manicomi nei condomini, cioè di luoghi di custodia e cura in cui collocare, le persone prive di mezzi “pericolose a sé e agli altri e di pubblico scandalo”.
“Opereremo con la massima determinazione – conclude Capoadona – con l’obiettivo di confermare in Sicilia il riconoscimento dell’ONU sull’impatto globale duraturo delle cooperative come motore di sviluppo sostenibile del Mediterraneo” .
