8 Marzo… ieri… come sempre…
… e sembra che ad un considerevole numero di donne bastino un paio d’ore l’anno per rivendicare la propria posizione di donna nella società: tavolate di sole donne, serate organizzate con annesse performance maschili, fiumi di auguri sui social e scambi di battute, a volte anche fuori luogo, per ricordare ad una donna che ciò che è tutto l’anno ha un valore immenso.

La storia ci insegna che ricordare chi lotta per i diritti e la dignità umana ha un valore se ciò ci rende persone dignitose, pronte ad abbandonare le zavorre sociali che impediscono di vedere che non esistono differenze fra un uomo ed una donna quando si parla di convivenza… e su questa terra convivere rispettandosi sembra essere un’impresa titanica: si litiga per ogni minima divergenza, si alza la voce, si umilia per il solo gusto di vedere l’altra parte sottomessa, si uccide per rabbia…
Però ricordiamo la giornata dedicata a: le vittime della guerra, della mafia, dei femminicidi, del lavoro e festeggiamo la giornata della donna, del papà, della mamma, dei nonni, del gatto e pure del pandolfino!
Diciamoci la verità: non è che per caso stiamo perdendo il senso della vita a star dietro a tutte queste ricorrenze?
E se incominciassimo a pensare che ogni giorno va vissuto ed onorato per ciò che offre?
Un abbraccio, un incontro piacevole, un momento da dividere con una persona cara, un pensiero a chi non abbiamo più accanto, insomma… vivere il presente con la consapevolezza di un passato costruttivo, fatto di esperienze positive e negative ma che ci hanno regalato ciò che siamo: PERSONE UNICHE, DIFFICILI DA REPLICARE.
(Carmen Trovato)
