Sant’Agata di Militello – Al “Fresina” si ripete la maledizione. Il Sant’Agata crea, lotta, rimonta ma non riesce a conquistare i tre punti. Finisce 1-1 contro il Pompei al termine di una gara vibrante, segnata da un episodio molto contestato e da un super D’Agostino, decisivo tra i pali per gli ospiti.

La squadra di Ferraro parte con il piglio giusto. Al 5’ Catalano impegna D’Agostino su punizione. Il Pompei risponde al 17’ con Rondinella, che da posizione defilata calcia alto. È però nel recupero del primo tempo che si accende la miccia della polemica, infatti su un cross dalla sinistra, Rondinella svetta più in alto di tutti e incorna verso l’angolo basso. Cannizzaro ci arriva, ma per la terna arbitrale il pallone ha varcato interamente la linea. Gol convalidato tra le proteste vibranti dei padroni di casa. Nel secondo tempo il Sant’Agata entra con un altro spirito. Al 59’ Bova spara dal limite, D’Agostino devia in angolo con un grande intervento. Tra il 60’ e il 63’ i biancazzurri costruiscono tre occasioni limpide. Nunzi trova ancora la risposta del portiere ospite e Dorato di testa sfiora la traversa, poi Faccetti colpisce l’esterno del palo. Il meritato pareggio arriva al 66’. Ennesimo assist di Catalano e zampata vincente di Abbate. I ragazzi di Ferraro ci credono e spingono ancora ed al 73’ Faccetti calcia a botta sicura, ma D’Agostino è monumentale anche stavolta.
A fine gara il tecnico del Sant’Agata è furioso: «Quella palla era nettamente fuori. Abbiamo anche un fermo immagine clamoroso che lo dimostra. È mortificante subire un gol così, soprattutto per un gruppo che sta facendo sacrifici enormi. Nella ripresa abbiamo dominato, creato tanto, e subito pochissimo. Meritavamo di vincere con ampio margine». Più misurato il tecnico campano Esposito: «Nel primo tempo abbiamo fatto bene, meritando il vantaggio. Nella ripresa loro hanno spinto forte e noi abbiamo sofferto. Non so dire se il gol fosse regolare, ma l’assistente era ben posizionato e ha indicato subito il centrocampo. È un punto importante per noi, ottenuto anche grazie a un portiere straordinario».
Il Sant’Agata esce con l’amaro in bocca, ma con la consapevolezza di aver ritrovato gioco, intensità e cuore. Peccato solo per quel maledetto episodio.
